Orecchie a sventola negli adulti e nei bambini

Orecchie a sventola negli adulti e nei bambini

Editato da: Marta Buonomano il 05/05/2020

Le orecchie a sventola sono una condizione molto comune che, fortunatamente, non incide sulla qualità uditiva di chi ne soffre. Il Dott. Gaetano Vaudo, esperto in Medicina Estetica e Chirurgia Plastica a Roma, ci spiega come cambia l’approccio con adulti e bambini

Quando si parla di orecchie a sventola?

Si parla di orecchie a sventola o di orecchie ad ansa quando l’angolo che il padiglione auricolare forma con la testa è più aperto del solito (normalmente misura fino a 30 gradi). Questa maggiore apertura è dovuta all’alterazione di una o due porzioni della cartilagine dell’orecchio: la più importante è l’assenza o la insufficiente ripiegatura dell’antelice e l’altra è rappresentata da un eccessivo sviluppo della conca.

Perché si hanno le orecchie a sventola?

La causa delle orecchie a sventola è genetica, cioè è dovuta ad una alterazione nello sviluppo del padiglione auricolare che si manifesta entro il sesto mese di gravidanza. Ha anche una componente ereditaria: un bambino con orecchie a sventola ha spesso uno o entrambi i genitori con lo stessa malformazione. Non è possibile prevenirla. Si tratta comunque di un problema esclusivamente estetico che non incide con la funzione uditiva dell’orecchio. Poiché si manifesta dai primi anni di vita, spesso costituisce un problema psicologico per i bambini.

Orecchie a sventola: come cambia l’approccio per gli adulti e per i bambini?

Sia nell’adulto che nel bambino, il trattamento più utilizzato per risolvere questo problema estetico è un intervento chirurgico chiamato otoplastica che si effettua ambulatorialmente e in anestesia locale. Consiste nel modellare le cartilagini alterate attraverso un taglio nella regione posteriore dell’orecchio per cui la cicatrice rimane nascosta e poco o per nulla visibile. Tale intervento si può effettuare dall’età di 5 anni, essendo in questo periodo ormai concluso lo sviluppo delle cartilagini. Nel post-operatorio non ci sono particolari problemi se l’intervento viene eseguito correttamente, in sale operatorie adeguate e sempre con la presenza dell’anestesista. Un’alternativa all’intervento chirurgico tradizionale, introdotto pochi anni fa, è rappresentato dall’utilizzo di una clip metallica (che si introduce sempre sotto la pelle e in anestesia locale) la quale piegata adeguatamente corregge la cartilagine deformata.

Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva a Roma