Perché il glaucoma è considerato il killer silente della vista?

Perché il glaucoma è considerato il killer silente della vista?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 05/04/2023

Il glaucoma è una patologia oculare tradizionalmente definita da una triade sintomatologica: aumento della pressione endoculare, alterazione della morfologia del nervo ottico e specifici difetti del campo visivo. Ne parla il Dott. Italo Giuffrè, esperto in Oculistica a Roma

Che cos’è il glaucoma?

Si tratta di una patologia neuro-oftalmologica progressiva con presenza di danni a livello retinico (cellule ganglionari) e delle vie ottiche, che può essere diagnosticata tramite metodiche campimetriche, elettrofisiologiche e di neuroimaging.

Il glaucoma può essere classificato in base all’ampiezza dell’angolo camerulare in aperto, stretto o chiuso. In base all’età di insorgenza può essere suddiviso in glaucoma congenito, infantile e dell’adulto. Sono conosciuti e classificati dei glaucomi secondari ad altre patologie oculari.

Diagnosi ed incidenza

È possibile effettuare una diagnosi di glaucoma anche in presenza di una pressione endoculare normale (glaucoma a tensione normale). La sua incidenza nella popolazione italiana è valutata intorno al 2%.

In una famiglia di pazienti glaucomatosi è possibile o probabile una sua trasmissione alla prole. 

Primo piano di un occhio

Perché il glaucoma viene definito il “ladro silenzioso della vista”?

Il glaucoma è definito il “ladro silenzioso della vista” perché è, nella maggior parte dei casi, una patologia asintomatica. In rari casi si manifesta con cefalea, notevole aumento della pressione endoculare, disturbi visivi e media midriasi della pupilla. È possibile effettuare una diagnosi di glaucoma ad una visita occasionale di un paziente soprattutto in età adulta.

Si può rilevare una pressione endoculare ai limiti superiori della norma od un ipertono oculare. Dopo l’esame gonioscopico si procede alla dilatazione della pupilla e ad un esame accurato del punto di emergenza del nervo ottico o papilla ottica. Nel caso di dubbio diagnostico si richiedono: un controllo della pressione endoculare nell’arco della giornata, esame campimetrico ed elettrofisiologico.

Quali sono i principali fattori di rischio del glaucoma?

I fattori di rischio di questa patologia sono, principalmente, la familiarità, la pressione endoculare elevata ed una conformazione anomala dell’angolo irido-corneale.

Si può curare?

Effettuata la diagnosi di glaucoma, a seconda della gravità del quadro clinico del paziente, si instaura una terapia ipotonizzante con farmaci che possono essere beta-bloccanti, inibitori dell’anidrasi carbonica, derivati delle prostaglandine e prostamidi. Esistono in commercio delle associazioni farmacologiche di questi principi attivi. È utile un trattamento neuroprotettivo.

Nel caso di glaucomi da chiusura d’angolo si può procedere ad una laserterapia e ad una terapia chirurgica filtrante o non filtrante, ove necessario associata ad un intervento di cataratta. In base alla gravità del caso clinico il paziente viene seguito con una cadenza settimanale, mensile, trimestrale con la ripetizione di una visita oculistica completa di tonometria e degli accertamenti diagnostici necessari.

Oculistica a Roma