Perché il prolasso genitale colpisce principalmente le donne?

Perché il prolasso genitale colpisce principalmente le donne?

Editato da: Marta Buonomano il 27/09/2023

Il prolasso genitale colpisce 3 donne su 10 over 50. Il Dott. Pietro Barbacini, esperto in Ginecologia e Ostetricia a Milano, ci spiega quali sono le possibili cause e i sintomi di questa condizione

Cos’è il prolasso genitale?

Per prolasso genitale femminile si intende la discesa verso il basso dell’utero e delle pareti vaginali anteriore e posteriore dove appoggiano la vescica e il retto. Questo avviene per un cedimento delle strutture di sostegno e di sospensione deputate a mantenere nella loro sede questi organi.

Normalmente, questi organi sono mantenuti nella loro sede anatomica da due tipi di strutture: un sistema di sostegno rappresentato dai muscoli del pavimento pelvico ed un sistema di sospensione costituito dal tessuto fibroso connettivale della fascia endopelvica e in particolare dai legamenti cardinali e utero-sacrali. L’integrità di queste strutture permette che utero, vescica e retto stiano mantenuti nella loro normale posizione all’interno del corpo, essendo una vera e propria chiusura della parte bassa del corpo femminile.

Ogni volta che questo tipo di chiusura viene danneggiata per insulti traumatici o per invecchiamento cellulare (e vedremo poi da quali cause), si verifica il prolasso, ossia la discesa dalla loro normale sede degli organi di cui abbiamo parlato, con importanti conseguenze per la vita della donna.

Qual è l’incidenza di questa patologia?

donnaCirca 3 donne su 10 dai 50 anni in su (ma a volte anche più giovani) soffrono di prolasso genitale, con il coinvolgimento di uno o di tutti i segmenti anatomici che abbiamo descritto prima e con un diverso grado di gravità che verrà definito dalla clinica e dalla soggettività dell’individuo stesso. Il prolasso è comunque una patologia che compromette seriamente la qualità di vita della donna.

Solamente una parte delle donne, però, decide di rivolgersi ad uno specialista, proprio perché questa condizione è vissuta con rassegnazione, imbarazzo e vergogna, che impediscono di affrontare questa malattia con uno sconosciuto. Ma è importante dire che questo disturbo, se curato in modo corretto, può essere risolto.

Quali sono le persone coinvolte?

Il prolasso genitale coinvolge prevalentemente le donne in età perimenopausale (in genere dai 50 anni in su) e quindi ci rendiamo conto di come questa patologia sia di estrema attualità in quanto, essendosi allungata l’età media della donna, un numero sempre maggiore di donne sarà costretto a confrontarsi con questa patologia ginecologica.

Quali sono i sintomi del prolasso?

Il sintomo principale è un senso di peso a livello della zona perineale e tale sintomo è tanto più grave quanto più la persona sta in piedi nell’arco della giornata e tanto più esegue sforzi che facciano aumentare la pressione addominale. Un altro sintomo è il dolore lombare (alla schiena), poi ci può essere difficoltà a svuotare completamente la vescica (difficoltà a urinare) o a svuotare il retto, e per concludere ci possono essere dolori durante i rapporti sessuali. Tutti questi sintomi sono tanto più gravi quanto più è elevato il grado del prolasso, fino a creare una situazione di ingombro a livello genitale per la fuoriuscita degli organi stessi.

Quali sono le cause del prolasso?

La causa del prolasso è l’indebolimento del pavimento pelvico, ossia di quelle strutture muscolari e legamentose deputate a chiudere la parte inferiore della cavità addominale contenendo utero, vagina, retto e vescica. Il parto è la principale causa di insorgenza di prolasso urogenitale per l’importante sollecitazione biomeccanica che si verifica durante il parto per via vaginale. Anche le carenze ormonali (soprattutto di estrogeni) che avviene dopo la menopausa creano un indebolimento e un rilassamento di quelle strutture muscolo fasciali deputate al contenimento degli organi pelvici. Quindi il prolasso è una patologia più facilmente riscontrabile nelle donne che hanno avuto figli (soprattutto se più figli) e nelle donne anziane.

Altre condizioni che possono contribuire allo sviluppo del prolasso sono la stitichezza cronica, la broncopatia cronica (tosse) e l’obesità per gli sforzi prolungati che portano ad un aumento della pressione endoaddominale. Esistono anche più rare condizioni genetiche o malattie neurologiche che portano ad un indebolimento sempre di quelle strutture anatomiche che condizionano il prolasso genitale.

Ginecologia e Ostetricia a San Donato Milanese