Perché non bisogna sottovalutare i calcoli biliari?

Perché non bisogna sottovalutare i calcoli biliari?

Editato da: Marta Buonomano il 25/03/2020

Sai per quale motivo non bisogna prendere alla leggera i calcoli alla colecisti? Il nostro esperto in Chirurgia Generale ad Avellino, il Dott. Luca Covotta, ci parla delle possibili complicanze

Che cos’è la colecisti e a cosa serve?

La colecisti (o cistifellea) è un sacchetto posto sotto il fegato deputato a svolgere il ruolo di “serbatoio” della bile. La bile è prodotta dal fegato e serve fondamentalmente a sciogliere i grassi per favorirne l’assorbimento. In pratica ogni volta che si mangia la colecisti si contrae e permette una maggiore immissione di bile nell’intestino. La bile è composta essenzialmente da tre componenti:

  • Acidi e sali biliari (70%);
  • Pigmenti biliari;
  • Colesterolo.

Questi componenti devono essere in equilibrio percentuale tra loro: se uno di questi elementi aumenta, determina infatti una precipitazione di piccoli aggregati (fango biliare) attorno ai quali poi si andranno a formare i veri calcoli.

Calcoli biliari: perché si formano?

Da quanto detto risulta evidente che la formazione dei calcoli è l’evidenza di un malfunzionamento della colecisti che non riesce più a tenere in equilibrio i vari componenti in particolare per la eccessiva presenza di uno di essi (nella stragrande maggioranza dei casi nei Paesi Occidentali, si tratta del colesterolo). Questo fenomeno è dovuto a vari fattori:

  • ragazza con dolore all'addomeSesso: le donne hanno il doppio di probabilità degli uomini di soffrire di calcoli biliari, probabilmente a causa dell’eccesso di estrogeni dovuto alla gravidanza, alla terapia ormonale sostitutiva e ai metodi contraccettivi ormonali;
  • Obesità;
  • Dieta ricca di grassi e povera di fibre;
  • Dimagrimento improvviso;
  • Farmaci anticolesterolo: i medicinali che riducono i livelli di colesterolo nel sangue incrementano la quantità di questo composto nella bile, favorendo quindi l’insorgenza di calcoli.

Come si manifestano?

I sintomi dei calcoli biliari sono:

  • Colica biliare: rappresenta l’evento acuto della sintomatologia con un dolore molto violento localizzato sotto il costato destro, che tende ad aumentare rapidamente per poi regredire spesso con l’aiuto di antispastici. Si può associare a nausea e vomito;
  • Dispepsia: generica difficoltà digestiva con rallentamento dello svuotamento gastrico e dolore continuo nel quadrante superiore destro dell’addome;
  • Mal di schiena tra le scapole o dolore sotto la spalla destra.

Quali sono le principali complicanze dei calcoli biliari?

  • Colecistite: infiammazione delle pareti della colecisti che può comportare un intervento in urgenza;
  • Calcolosi coledocica con ittero: l’uscita del calcolo dalla colecisti (soprattutto quando i calcoli sono piccoli) ed il suo passaggio nel coledoco (calcolosi coledocica) può bloccare il passaggio della bile determinando una condizione detta “ittero ostruttivo”. La bilirubina viene in parte riassorbita nel sangue determinando il caratteristico colore giallastro delle sclere degli occhi, le urine più scure e le feci chiare. Questa condizione se non risolta in tempi brevi comporta una grave insufficienza epatica;
  • Pancreatite: in alcuni casi il calcolo potrebbe scendere ancora più in basso ed andarsi ad incastrare nella valvola (papilla del Vater) che collega sia il fegato che il pancreas al duodeno, con conseguente possibile reazione infiammatoria del pancreas (pancreatite). Questa rimane sicuramente la complicanza più temibile nei pazienti portatori di calcolosi della colecisti, tale da far avanzare l’ipotesi di asportazione della colecisti (colecistectomia) anche nei pazienti non sintomatici.

Come si formula la diagnosi?

L'esame di prima scelta per la colelitiasi è l'ecografia addome: il calcolo solitamente appare calcifico e ipoecogeno con cono d'ombra a valle.

Nel sospetto che un calcolo possa essere scivolato nella via biliare bisogna fare una Colangio-Risonanza Magnetica, che sfrutta proprio la bile come mezzo di contrasto e ci permette di valutare l’eventuale calcolosi coledocica.

Anche gli esami di sangue ci possono aiutare a valutare l’eventuale passaggio di calcoli nel coledoco e lo stato della possibile ostruzione della bile, andando a valutare proprio il livello ematico della bilirubina e di alcuni enzimi epatici.

Cosa prevede la terapia?

  • Medica: è stato dimostrato come la terapia medica che tenta di riportare l’equilibrio dei componenti della bile andando ad aumentare la quota degli acidi biliari sia sostanzialmente poco efficace. Una volta che il calcolo si è formato è quasi impossibile che si possa sciogliere;
  • Chirurgica: l’esclusiva rimozione dei calcoli non rappresenta un’opzione curativa, in quanto la colecisti riformerà sicuramente nuovi calcoli.

In cosa consiste l’intervento di colecistectomia?

Fino al termine degli anni ’80 l’unica procedura possibile prevedeva la rimozione laparotomica della colecisti, doveva quindi essere effettuata un’incisione di circa 15-20 cm sotto l’arcata costale destra. Con gli anni novanta è iniziata l’era della tecnica laparoscopica: questa si realizza mediante tre o quattro piccole incisioni di circa 1 cm sulla cute addominale. Grazie alla laparoscopia è possibile asportare la colecisti sotto il controllo di una telecamera anch’essa introdotta nell’addome. Occorre però dire che nonostante tutti gli avanzamenti tecnici e strumentali ancora oggi una piccola quota di casi non possono essere completati con la tecnica laparoscopica. Il chirurgo può infatti iniziare l’intervento in laparoscopia per poi passare alla laparotomia in caso di difficoltà tecniche, generalmente rappresentate da:

  • Anomalie a livello anatomico;
  • Infiammazioni di grave entità della colecisti e delle vie biliari;
  • Aderenze imponenti all’interno dell’addome provocate da pregresse operazioni.

Nel caso poi che ci sia associata una Calcolosi Coledocica bisogna eseguire prima della colecistectomia un esame endoscopico per rimuovere questi calcoli (ColangioPancreatografia Retrograda Endoscopica con Sfinterotomia).

Chirurgia Generale a Mirabella Eclano