Perché preoccuparsi quando il colesterolo è alto?

Perché preoccuparsi quando il colesterolo è alto?

Editato da: Sharon Campolongo il 27/01/2022

È noto che elevati valori di colesterolo sono associati a crescita di placche aterosclerotiche in diversi distretti arteriosi (coronarie, carotidi, arterie delle gambe, dell'intestino, ecc) con comparsa, negli anni, di complicanze acute (infarto del miocardio, ictus cerebrale, infarto intestinale, ecc.) o croniche (angina pectoris, angina addominale, claudicatio intermittens, disfunzione erettile, ecc.). In realtà, inoltrandosi nell'argomento, più che di colesterolo o colesterolo totale, al fine di capire il rischio di eventi cardio-cerebrovascolari, è importante controllare i valori di colesterolo LDL, colesterolo HDL e trigliceridi

Qual è la differenza tra colesterolo LDL e HDL?

Il colesterolo LDL corrisponde al cosiddetto colesterolo cattivo, ossia, quello che più è alto e più aumenta il rischio di formazione di placche aterosclerotiche nelle arterie. Il valore normale non è unico, è in relazione alla presenza di già avvenuti eventi cardio-cerebro-vascolari, di fattori di rischio o malattie come diabete mellito o insufficienza renale. Quindi ci sono 4 valori di colesterolo LDL da raggiungere a seconda della classe di rischio in cui si è. Il colesterolo LDL è il parametro che cerchiamo di modificare con le terapie, sia farmacologiche che quelle che vanno a modificare lo stile di vita. La dieta, con pochi grassi di origine animale (ipolipidica) e l'attività fisica (tipo camminata rapida 3-4 volte a settimana) sono basilari nell'impostare una strategia terapeutica. Poi si possono aggiungere, qualora non si raggiungesse il valore di colesterolo LDL desiderato, i farmaci. I presidi farmacologici sono soprattutto le statine, che inibiscono la produzione del colesterolo, e note per i possibili effetti collaterali a carico del muscolo (dolori, crampi, ecc.).

uomo che si tocca il petto

Il colesterolo HDL è il cosiddetto colesterolo buono, più è alto e più siamo protetti dalla malattia aterosclerotica. Se è basso non ci sono attualmente terapie farmacologiche efficaci per elevarlo. Solo una costante attività fisica può far incrementare questo parametro.

Alcune volte quando si trova il colesterolo LDL alto si approccia il problema con un atteggiamento "moralistico". Si fa un esame di coscienza sulla propria alimentazione e attività fisica. Sicuramente l'attività fisica e l'alimentazione incidono sui valori di colesterolo LDL ma non sono l'unico determinante e nemmeno il più importante. Infatti "il grosso" del nostro colesterolo dipende dal nostro metabolismo ed è soprattutto geneticamente determinato. Quindi, quando si fa una valutazione dell'assetto lipidico, è utile avere più di esami di colesterolo LDL, anche di anni precedenti e capire se in famiglia (genitori, fratelli, sorelle) ci sono le stesse stimmate.

Quale terapia viene usata per trattare il colesterolo alto?

La strategia terapeutica per ridurre il colesterolo LDL (detto cattivo) si avvale di tre strumenti:

  • Attività fisica,
  • Dieta ipolipidica,
  • Farmaci.

L'attività fisica, affinché sia terapeutica, occorre che sia svolta con una metodologia corretta. Molte persone immaginano che svolgere attività di giardinaggio, portare a passeggio il cane, parcheggiare lontano, ecc., sia efficace per ridurre il colesterolo. In realtà, perché l'attività fisica diventi una terapia, occorre che questa venga somministrata con dosi (in minuti e intensità di sforzo), ritmi (numero di giorni a settimana) e in momenti o condizioni specifiche (in piano e lontano dai pasti principali) così come si somministrano i farmaci. Occorre muovere la maggior parte delle masse muscolari, con bassi carichi di lavoro, come avviene nella camminata rapida. In presenza di problemi osteoarticolari è opportuno consultare il fisiatra.

Per dieta ipolipidica si intende una dieta con basso contenuto di grassi di origine animale, non necessariamente una dieta dimagrante, che può, comunque essere associata, qualora vi fosse anche un sovrappeso. Latte intero e derivati, tuorlo d'uovo e carni rosse sono i principali responsabili degli introiti di colesterolo. Il nutrizionista potrà suggerire, in quali pasti vanno inseriti e come cucinare gli alimenti "incriminati".

piatto di insalata

Le classi di farmaci che attualmente abbiamo a disposizione sono essenzialmente due:

  • Le statine: inibiscono la produzione di colesterolo del nostro fegato che avviene durante la notte, motivo per il quale vengono assunte fra le 20:00 e le 22:00. Peraltro, sono note perché fra gli effetti collaterali sono annoverati la comparsa di dolori muscolari, che spesso a sproposito, vengono loro attribuiti. Sono essenzialmente divise in due classi in relazione alla loro potenza d'azione. Sono i farmaci più utilizzati e più studiati. Il loro effetto non è solo misurabile nel ridurre il colesterolo LDL ma riguarda anche la mortalità e altri eventi cardiovascolari. 
  • L'ezetimibe: è l’unico rappresentante di una classe che ha per meccanismo d'azione la riduzione dell'assorbimento intestinale del colesterolo. Di solito si associa alla statina per avere un effetto sinergico dove la sola statina non permette il raggiungimento del giusto valore di colesterolo LDL.
Cardiologia a Latina