Piezosurgery: quando la rinoplastica incontra la chirurgia ultrasonica

Piezosurgery: quando la rinoplastica incontra la chirurgia ultrasonica

Editato da: Marta Buonomano il 16/12/2019

Il nostro esperto in Chirurgia Maxillo-Facciale a Milano, il Prof. Fabio Meneghini, ci spiega in cosa consiste la Piezosurgery, una particolare tecnica in grado di modellare il nostro naso utilizzando gli ultrasuoni!

Quando è nata la chirurgia ultrasonica?

ragazza che tocca il naso a un ragazzoIl primo strumento in grado di recidere e modellare le ossa mediante le oscillazioni di ultrasoniche di un elemento di acciaio è stato creato nel 1997 da un medico genovese e, con il passare degli anni, questa procedura si è evoluta fino a diventare applicabile anche in interventi di Chirurgia Maxillo-Facciale. In base al tipo di inserto d’acciaio, è possibile eseguire tagli lineari, fori, modellazioni e levigature di superfici irregolari.

Grazie a questa tecnica è stato possibile non solo migliorare la precisione dell’intervento, ma anche eliminare la necrosi ossea (danno da riscaldamento) e ridurre il rischio di danneggiare i tessuti molli adiacenti all’osso (es. strutture nervose).

Piezosurgery: di cosa si tratta?

Dato che l’intervento di rinoplastica in sé prevede di levigare, modellare, ridurre e spostare le ossa che compongono il naso, l’utilizzo della tecnica ad ultrasuoni rappresenta una grande innovazione. Grazie alla Piezosurgery è infatti possibile ridurre (se non eliminare completamente) l’utilizzo di strumenti pericolosi o grossolani come lo scalpello o il martello.

Quali sono gli obiettivi della rinoplastica ultrasonica?

La rinoplastica ultrasonica è in grado di:

  • ragazza di profiloRidurre il sanguinamento intra e postoperatorio grazie al ridotto trauma a carico dei vasi sanguigni sottocutanei e delle mucose nasali interne (che sono estremamente vascolarizzate). La procedura viene infatti eseguita sulle strutture ossee e questo evita il danneggiamento dei tessuti situati al di sopra o al di sotto di esse;
  • Ridurre gli ematomi sulla pelle e il gonfiore postoperatorio, sempre grazie al ridotto trauma dei tessuti;
  • Modellare le ossa del naso senza dover ricorrere all’utilizzo dello scalpello e del martello, strumenti che vengono sostituiti da un’azione più lenta, ma più delicata, dello strumento ultrasonico;
  • Evitare, nella maggior parte dei casi, l’utilizzo dei tamponi nasali a causa della conservativa delle strutture nasali;
  • Ridurre le ultime irregolarità del dorso e delle pareti del naso per merito della progressiva e più precisa correzione sia del gibbo (la cosiddetta “gobba”) che delle ossa;

In conclusione, l’esecuzione della Piezosurgery può anche richiedere qualche minuto in più e la necessità di apparecchiature moderne (oltre alla conoscenza della metodica da parte del chirurgo), ma garantisce buoni risultati, sia a lungo che a breve termine, migliorando la sicurezza e lo stato di benessere postoperatorio del paziente.

Chirurgia Maxillo-Facciale a Milano