Polisonnografia e Potenziali evocati: quando si eseguono?

Polisonnografia e Potenziali evocati: quando si eseguono?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 26/07/2023

La Dott.ssa Elisabetta Signoriello, esperta in Neurologia a Napoli, ci parla di Polisonnografia e Potenziali evocati. Di cosa si tratta?

A cosa serve la Polisonnografia?

La polisonnografia è l'esame con cui si studia il sonno, evidenziando e quantificando sia i fenomeni fisiologici che quelli patologici.

Uomo a letto sveglio

Il polisonnigrafo rileva vari parametri, quali i movimenti oculari, il flusso respiratorio oro-nasale, i movimenti respiratori periodici del torace e dell'addome e la percentuale di ossigeno nel sangue arterioso attraverso il pulsossimetro (detto anche saturimetro). Tutti questi parametri vengono rilevati in maniera non invasiva.

Utilizziamo l'apparecchio più piccolo sul mercato, oltre che l'unico a fornire anche una registrazione elettrocardiografica Holter.

L'esame viene effettuato facendo indossare l'apparecchio a studio. Successivamente il paziente torna a dormire a domicilio nelle usuali condizioni di tutti i giorni.

La sindrome delle apnee notturne è l'esame per cui questo esame è più utilizzato. Si stima che in Italia ne siano affette tra i due e i sei milioni di persone in età adulta.

Quando è utile eseguire la prova dei Potenziali evocati?

I potenziali evocati sono dei particolari esami neurofisiologici necessari per studiare alcune funzioni del sistema nervoso, sia centrale che periferico.

Per studiare le vie midollari coinvolte nel movimento si eseguono i Potenziali Evocati Motori (PEM o MEP). Si stimolano le aree motorie della corteccia cerebrale con uno stimolatore magnetico esterno al capo. Questo stimolatore eroga un brevissimo stimolo magnetico ed il movimento indotto dallo stimolo viene registrato sui muscoli da studiare. L'esame è molto breve e assolutamente non doloroso. Si avverte solo una sensazione come di "singhiozzo" o "spavento" dovuta allo stimolo.

Le vie midollari della sensibilità e dei nervi periferici invece vengono studiate con i Potenziali Evocati Somatosensoriali (PESS o SEP). Si applicano degli elettrodi che mandano bassissimi impulsi elettrici a livello dei nervi periferici di braccia e gambe e si registra con elettrodi a livello della colonna vertebrale e del capo.

Le vie acustiche ed il tronco encefalico (la parte dell'encefalo che unisce cervello e midollo) vengono invece studiati con i Potenziali Evocati Acustici del TroncoEncefalo e sono più conosciuti con il nome inglese di BAEP's o BAER's. Si erogano degli stimoli acustici con delle cuffie e si registra a livello del capo e delle orecchie.

Neurologia a Napoli