Prevenzione e trattamento dei traumi alla cuffia dei rotatori

Prevenzione e trattamento dei traumi alla cuffia dei rotatori

Editato da: Gloria Conalbi il 11/09/2019

La cuffia dei rotatori rappresenta il complesso di muscoli e tendini della spalla che costituisce il mezzo di stabilizzazione dell'articolazione scapolo-omerale. Il Prof. Leonardo Osti, esperto in Ortopedia e Traumatologia a Modena, ci spiega di più

Cos’è la cuffia dei rotatori?

La cuffia dei rotatori definisce l’insieme dei tendini che si inseriscono sulla testa dell’omero della spalla, i tendini dei mm sovraspinoso, sottospinoso e piccolo rotondo. Viene anche considerato parte della cuffia dei rotatori il tendine del mm. sottoscapolare. La loro funzione prevalente è di extraruotare e stabilizzare la testa dell’omero della spalla, per il tendine del m. sottoscapolare la funzione è di intrarotatore.

Lesioni della La cuffia dei rotatori: diagnosi, prevenzione e trattamento

La diagnosi di lesione o rottura della cuffia dei rotatori è basata sulla valutazione clinica del paziente. Una visita accurata con test di valutazione specifici (che analizzano la funzionalità dei tendini della cuffia dei rotatori) è la base essenziale. Gli esami strumentali devono essere mirati alla patologia. Una radiografia della spalla può fornire informazioni accessorie (vedi presenza di calcificazioni od artrosi ) ma non permette di valutare lo stato della cuffia dei rotatori, un’ecografia è l’esame base per valutare la cuffia dei rotatori con affidabilità diagnostica molto elevata ma dipendente anche dall’esperienza dell’esaminatore, la RMN (risonanza magnetica nucleare) soprattutto se eseguita con macchine ad alta definizione può essere l’esame più completo per valutare la condizione tendinea e muscolare della cuffia dei rotatori.

Quali sono le cause dei traumi alle cuffie dei rotatori?

Le lesioni o rotture della cuffia possono essere traumatiche quando si verificano come conseguenza di un trauma (es caduta accidentale) o non traumatiche/degenerative quando si verificano spontaneamente durante un movimento. I tendini hanno una variabilità di resistenza allo stress meccanico che si riduce con l’età con differenze individuali/genetiche.
Sono stati identificati come soggetti che presentano un maggiore rischio di rottura dei tendini della cuffia dei rotatori i pazienti diabetici, forti fumatori e con patologie della tiroide.

Cosa fare in caso di trauma o sospetto di lesione della alle cuffie dei rotatori?

Dopo un trauma alla spalla o comunque in assenza di trauma dopo comparsa di dolore acuto associato a riduzione di funzione della spalla e del braccio con dolore al movimento è importante una visita specialistica (ortopedica in primis o fisiatrica) per valutare la funzionalità articolare e tendinea.

Come viene diagnosticato un trauma alle cuffie dei rotatori?

La diagnosi può essere anche clinica con la visita specialistica integrata da esami strumentali specifici come l’ecografia e la risonanza magnetica nucleare.

Qual è il trattamento indicato per questo tipo di traumi?

Il trattamento varia in rapporto alla dimensione/estensione della lesione, sintomatologia e limitazione funzionale del paziente. Secondo evidenza scientifica è corretto porre indicazione al trattamento chirurgico riparativo della cuffia quando un soggetto presenta una lesione a tutto spessore della cuffia con sintomatologia e limitazione funzionale e di qualità di vita che non hanno risposto al trattamento conservativo/fisioterapico. L’intervento chirurgico, che può essere eseguito in artroscopia (con incisioni di pochi mm di diametro visualizzando la sede della rottura tendinea con un sistema di ottica miniaturizzata collegata a monitor) consiste nel reinserire i tendini lesionati della cuffia nella sede corretta di inserzione anatomica ripristinando così la continuità tendinea che è alla base della ripresa funzionale. I tendini vengono reinseriti all’osso della testa omerale con speciali mini-viti (circa 5 mm di diametro) a cui sono connessi fili ad elevata resistenza che vengono passati attraverso i tendini per ”riagganciarli”. La riparazione eseguita in modo corretto può portare a un buon recupero funzionale in percentuale molto elevata di pazienti, anche oltre il 95% come hanno documentato le nostre rilevazioni casistiche. La percentuale di guarigione tendinea valutata strumentalmente può essere inferiore e come abbiamo rilevato il successo clinico non sempre è direttamente corrispondente al successo valutato con l’esame strumentale.
Nel caso di lesioni parziali del tendine della cuffia che persistano sintomatiche si possono valutare diversi approcci in rapporto alla tipologia di lesione. Nel trattamento non chirurgico è possibile effettuare infiltrazioni sotto guida ecografica di fattori di crescita di estrazione plasmatica (PRP o gel piastrinico) nella sede della lesione con la possibilità di ottenere un miglioramento oggettivo del quadro sia sulla sintomatologia e ripresa funzionale sia sulla riduzione della dimensione della lesione come abbiamo documentato nei nostri studi condotti sulle lesioni parziali intratendinee. Per altri tipi di lesioni il trattamento varia dalla regolarizzazione del tessuto asportando i lembi liberi del tessuto lesionato alla reinserzione passando attraverso il tendine residuo da eseguirsi in artroscopia. Il trattamento fisioterapico prevede l’utilizzo di terapie fisiche (come ad esempio la laserterapia e la tecarterapia fra le più innovative) oltre ad un programma di kinesi (esercizi) mirati a riattivare la funzionalità muscolare.

È possibile prevenire i traumi alle cuffie dei rotatori?

La prevenzione si può attuare a vari livelli con un’attenta valutazione dei fattori di rischio predispondenti a livello generale (come il diabete, il fumo e le patologie tiroidee), a livello locale valutando e correggendo eventuali squilibri muscolari e posturali fino ad arrivare negli atleti che utilizzano il braccio al di sopra del livello delle spalle alla videoanalisi del movimento. Dagli studi effettuati l’acido ialuronico ha un ruolo nel ridurre lo stress ossidativo che è alla base dei processi degenerativi ed il PRP/Gel piastrinico (centrifugato del sangue del paziente con estrazione dei fattori rigenerativi) può avere anche un ruolo rigenerativo a livello tendineo e questo ne supporta l’utilizzo infiltrativo locale a scopo preventivo.

Quali rischi corre il paziente per un trauma alle cuffie dei rotatori non trattato?

La lesione non trattata della cuffia dei rotatori come storia naturale ha un’evoluzione negativa sia a livello tendineo che a livello muscolare. A livello tendineo il tendine lesionato si retrae nel tempo e quindi aumenta la dimensione della lesione tendinea. A livello muscolare il muscolo che è collegato al tendine lesionato va incontro ad un processo di involuzione/peggioramento chiamato degenerazione grassa (una parte del muscolo che non lavora adeguatamente e causa della rottura del tendine viene sostituita dal tessuto adiposo/grasso ed il processo non è recuperabile anche procedendo alla riparazione del tendine. La lesione non trattata nel tempo può assumere dimensioni tali da non permettere la possibilità di riparare/reinserire il tendine (lesione irreparabile) con perdita progressiva di funzionalità della spalla e del braccio ed evoluzione accelerata dell’artrosi della spalla.  

Ortopedia e Traumatologia a Modena