Procreazione assistita: le metodiche possibili

Procreazione assistita: le metodiche possibili

Editato da: Valerio Bellio il 05/04/2023

Secondo le linee guida nazionali ed internazionali una coppia viene definita infertile dopo 12 mesi di rapporti non protetti che non hanno portato una gravidanza. Ecco perché rivolgersi ad un centro di PMA, come spiega il Dott. Giuffrida, esperto in Ginecologia ed Ostetricia a Catania

Cause dell’infertilità

Purtroppo l'infertilità è un fenomeno in crescita (secondo alcuni studiosi i primi segnali si sono registrati già 50 anni fa) determinato da diversi fattori; quelli più spesso correlati all’infertilità sono:

  • età avanzata di ricerca del primo figlio (particolarmente rilevante per le donne, ma significativa secondo alcuni studi anche per l'uomo)
  • obesità o la magrezza eccessiva (portano entrambe a squilibri ormonali e mestruali)
  • abuso di alcool e fumo
  • infezioni sessuali 
  • alterazioni del metabolismo (ad esempio diabete o alterazioni della funzione tiroidea), 
  • uso di droghe (compreso il cosiddetto doping, cioè l'uso di steroidi anabolizzanti nello sport ma anche per il body-building)

Sono anche da considerare i fattori genetici come trombofilia ed autoimmunità, pregressi trattamenti radiochemioterapici ed interventi chirurgici.

Le donne in Italia arrivano spesso ad una diagnosi di infertilità troppo tardi. L'età media delle donne che si rivolgono ad un centro di PMA (procreazione medicalmente assistita) è circa 36 anni.
È importante sottolineare che fisiologicamente le capacità riproduttive si riducono con l’avanzare dell’età. Il ricorso alle tecniche di PMA non deve essere considerato un modo per ovviare alla naturale e progressiva riduzione della fertilità: infatti la probabilità di ottenere una gravidanza per ciclo di trattamento di PMA è inversamente proporzionale all'età. Consultare uno specialista in tempo significa poter prevenire l'infertilità, diagnosticarne le cause, curarla quando possibile, e in ogni caso ottimizzare le probabilità di riuscita delle tecniche di PMA.

coppia che si abbraccia e la ragazza è incinta

Infertilità: consultare lo specialista

Il consulto con lo specialista deve prevedere un’attenta anamnesi per valutare tutti i fattori di rischio ed una serie di accertamenti necessari per valutare:

  • la presenza di patologie uterine come polipi, fibromi, alterazioni della morfologia e della struttura (ecografia 2D e 3D ed isteroscopia)
  • la conta dei follicoli antrali, la presenza di ovulazione, eventuali alterazioni come cisti, endometriosi, micropolicistosi (ecografia 2D e 3D) 
  • la funzionalità ovarica (dosaggi ormonali) 
  • la pervietà tubarica (Hycosy 3D o isterosonosalpingografia 3D con contrasto)
  • la presenza di eventuali infezioni che possano impedire la gravidanza o facilitare l’aborto (pap-test, tamponi cervico-vaginali, test per la chlamydia ed isteroscopia)

 

pancia di una donna in gravidanza

PMA: trattamenti possibili

Le possibilità terapeutiche dipendono dall’esito degli accertamenti diagnostici e vanno valutate caso per caso. Le metodiche di PMA comprendono:

  • monitoraggio ecografico dell’ovulazione con rapporti mirati;
  • induzione della crescita follicolare multipla con monitoraggio ecografico e rapporti mirati;
  • inseminazione intrauterina. Consiste nel trasferimento in utero del liquido seminale, preparato in laboratorio, dopo induzione della crescita follicolare multipla ottenuta mediante terapia ormonale;
  • fecondazione in vitro FIVET/ICSI. Prevede una terapia ormonale per migliorare l’ovulazione, il monitoraggio ecografico per valutare la crescita dei follicoli ed il prelievo degli ovociti dalle ovaie mediante aspirazione eco-guidata eseguita in sedazione. Gli ovociti prelevati vengono messi in terreno di coltura insieme agli spermatozoi che devono fecondarli (fivet) oppure il singolo spermatozoo viene iniettato dentro l’ovocita in laboratorio (ICSI). Gli embrioni ottenuti verranno successivamente trasferiti in utero.
Ginecologia e Ostetricia a Catania