Quali sono le cause di un prolasso pelvico?

Quali sono le cause di un prolasso pelvico?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 09/10/2023

Il Dott. Paolo Tonello, esperto in Colonproctologia a Torino, ci spiega come riconoscere e curare il prolasso pelvico, una condizione che colpisce soprattutto le donne over 50

Che cosa s’intende per prolasso pelvico?

Per prolasso pelvico si intende la “discesa” degli organi contenuti all’interno dell’addome inferiore. Interessa fino al 50% delle donne dopo i 50 anni. Anche gli uomini posso essere interessati ma solo per quanto riguarda il retto (prolasso rettale). Nella donna al contrario possono essere interessati la vescica, l’utero e/o la vagina e il retto. Tale prolasso può interessare un organo soltanto, due o tutti e tre i comparti.

Da cosa è causato?

Le cause del prolasso sono molteplici. Importante è la predisposizione famigliare (esistono malattie ereditarie che predispongono al prolasso). Molto importante sono poi gli eventi legati alla gravidanza e al parto (ad esempio un parto spontaneo difficile e prolungato può rappresentare un fattore di rischio.

donna che si tocca il ventre

Anche alcune occupazioni lavorative che richiedono il continuo sollevamento di pesi possono favorire il prolasso. Infine alcune patologie (ad esempio tosse cronica e assunzione di cortisone) possono intervenire a peggiorare il prolasso.

Alcuni interventi sulla pelvi (esempio isterectomia vaginale) possono predisporre al prolasso.

Come si riconosce il prolasso pelvico?

Il prolasso pelvico può determinare sintomi diversi a seconda dell’organo maggiormente coinvolto:

  • Incontinenza urinaria o anche difficoltà ad urinare se è interessata la vescica;
  • Senso di ingombro vaginale se è interessato l’utero o la vaginale. Frequente è la dispareunia, cioè il dolore durante i rapporti sessuali;
  • Stipsi o incontinenza se è interessato il retto.

A seconda della gravità del prolasso il prolasso viene classificato in gradi (grado i: prolasso iniziale, grado iv: prolasso totale).

Il prolasso pelvico è una patologia molto invalidante che altera la qualità di vita del paziente; sono presenti spesso ansia e depressione per cui a volte è necessario un supporto psicologico.

Come si formula la diagnosi?

La diagnosi si basa innanzitutto su una accurata visita che può eseguire il ginecologo, il proctologo o l’urologo. Il paziente normalmente si rivolge allo specialista del settore più coinvolto dai sintomi.

donna che si tocca il ventre

Nel caso di coinvolgimento di più organi (prolasso pluricompartimentale) esiste poi in alcuni centri la visita perineologica eseguita da specialisti del campo.

Spesso sono necessari esami radiologi (esempio RMN defecografia, ecografia vaginale o endoanale, ecc.) o funzionali (indagine urodinamica, manometria anorettale, ecc.) per inquadrare al meglio il problema.

Prolasso pelvico: è sempre indicata la chirurgia?

La terapia del prolasso prevede varie possibilità. Nei gradi avanzati è indicata la chirurgia che può essere eseguita per via vaginale /rettale oppure per via addominale mininvasiva laparoscopica a seconda dei casi. Tuttavia l’opzione chirurgica deve essere presa in considerazione o nei casi molto avanzati di prolasso o quando la terapia conservativa non ha ottenuto risultati soddisfacenti. La terapia conservativa è estremamente importante ed efficace se eseguita in centri specializzati e consiste in trattamenti fisioterapici molto vari (dal biofeedback all’osteopatia). Il percorso del paziente ove possibile va discusso in maniera multidisciplinare cioè con la partecipazione dei vari specialisti.

Colonproctologia a Torino