Quando l’epilessia colpisce il lobo temporale

Quando l’epilessia colpisce il lobo temporale

Editato da: Antonietta Rizzotti il 24/08/2023

Sapevi che l’epilessia può causare perdite di coscienza? Scopri di più con il Dott. Franzin, esperto in Neurochirurgia a Milano.

Come si origina l’epilessia del lobo temporale?

L’epilessia è una sindrome che si caratterizza per la ripetizione di crisi epilettiche causate da alcune cellule nervose celebrali, i cosiddetti neuroni, che si trovano in uno stato di iperattività. Durante una crisi si manifesta un insieme di sintomi quali ad esempio, episodi brevi di perdita di conoscenza e alterazioni dei sensi, dei movimenti, accompagnate a seconda dei casi da spasmi o da contrazioni. Si parla di epilessia del lobo temporale quando l’origine delle crisi ricorrenti è riconducibile al lobo temporale. È una crisi epilettica che si origina dalla suddetta area del cervello e si ripete periodicamente. Ne esistono di due tipi:

  • Epilessia laterale neocorticale;
  • Epilessia del lobo temporale mesiale (MTLE)

Le cause di questa sindrome provengono da un danno al cervello, quale un trauma o un’infezione, da un tumore cerebrale, da anomalie nello sviluppo o da malformazioni vascolari. Può presentarsi a qualsiasi età congiuntamente ad altri sintomi o come unica manifestazione. Una volta comparsa la prima crisi può peggiorare con il tempo e, se interessa tutte le aree del cervello, può causare perdite di coscienza.

Come riconoscere una epilessia del lobo temporale?

Tra i sintomi più comuni si possono trovare:

  • Sensazioni anomale;
  • Cambiamenti nel comportamento;
  • Breve interruzione dello stato di coscienza o del linguaggio

Per quanto riguarda la diagnosi la prassi prevede l’effettuazione di un elettroencefalogramma (EEG) e di una video-EEG, che consiste in un EEG prolungato monitorizzato con una telecamera che studia il comportamento clinico del paziente, che rimane in osservazione per alcuni giorni. Ulteriori esami neuroradiologici come TAC e Risonanza Magnetica consentono un’ulteriore analisi che permette di identificare eventuali anomalie del lobo temporale, come la sclerosi dell’ippocampo, ed escludere la presenza di tumori o malformazioni vascolari. Per completare la diagnosi il paziente viene sottoposto ad una tomografia ad emissione di positroni (PET) o ad una tomografia computerizzata ad emissione di singolo fotone (SPECT), che studiano il metabolismo delle diverse aree del cervello.

Qual è il trattamento indicato per questa sindrome?

Esistono diversi tipi di trattamento per l’epilessia del lobo temporale: la terapia farmacologica, l’intervento chirurgico di lobectomia temporale anteriore e, in casi molto selezionati, la radiochirurgia stereotassica con Gamma Knife. La lobectomia temporale anteriore consiste in un trattamento chirurgico con un alto tasso di successo. Talvolta si esegue un intervento più limitato tramite l’amigdaloippocampectomia, grazie alla quale è possibile ridurre il rischio di deficit neurologici postoperatori. Solo qualora i pazienti presentino altre gravi patologie che controindichino un intervento in anestesia generale, può essere considerata quale trattamento anche la radiochirurgia stereotassica con Gamma Knife.

Neurochirurgia a Milano