Sbiancamento dei denti: tutte le controindicazioni

Sbiancamento dei denti: tutte le controindicazioni

Editato da: Antonietta Rizzotti il 18/02/2020

Con sbiancamento dei denti si definisce quella procedura che permette di rendere il colore dei denti più chiaro e luminoso, grazie alla rimozione della componente gialla, marrone o grigia che si sviluppa sempre di più con il passare degli anni. Il colore dei denti può cambiare nel tempo a causa di fattori come il caffè, il tè o il fumo. Le cause principali della colorazione della parte esterna dei denti sono la placca e il tartaro, mentre quelle della parte interna sono otturazioni, traumi dentali o devitalizzazioni mal eseguite. Ce ne parla il Dott. Massimo Corigliano, esperto in Odontoiatria a Roma

La colorazione dentale e la genetica

Poche persone sono a conoscenza del fatto che il colore dei denti è anche un fattore genetico; per questo, purragazza che lava i denti effettuando trattamenti per lo sbiancamento, non riescono ad avere un risultato ottimale, ossia dei denti bianchi. Il colore dentale è determinato dalla dentina che si trova giusto sotto lo strato più esterno dello smalto. In realtà, la dentina è formata da sfumature di grigio, giallo o rosso; per questo motivo il vero colore del dente non è uniforme, ma ha diverse colorazioni.

Le principali cause della colorazione dentale

Possiamo individuare due processi per i quali i denti tendono ad ingiallirsi, perdendo quindi il loro colore naturale: un processo intrinseco e uno estrinseco.

  • Il primo consiste nella decolorazione del dente dall’interno. Oltre ai fattori citati precedentemente, includiamo anche l’assorbimento di molecole cromogene da parte di smalto e dentina durante lo sviluppo dei denti.
  • Il processo estrinseco prevede, invece, la perdita di colore nella superficie esterna del dente. Questi elementi esterni sono cibi e bevande macchianti, una scarsa igiene orale e il normale invecchiamento della persona che fa sì che i denti siano più sottili.

I principali protagonisti dell’ingiallimento sono:

  • Fumo: i denti tendono a ingiallire in poco tempo, e oltre a risultare opachi, vengono danneggiate anche le gengive; 
  • Collutori a base di clorexidina: se vengono usati per molto tempo, possono provocare l’insorgere di macchie ai denti e alla lingua. Si consiglia quindi di non superare le 2 settimane di utilizzo;
  • Caffè: il danno provocato da questo può essere limitato se si provvede a una corretta igiene orale subito dopo l’assunzione;
  • Altri fattori secondari come tè, cacao, liquirizia, coloranti artificiali e curry.

Trattamenti per lo sbiancamento dei denti  

Alcuni trattamenti per lo sbiancamento dei denti possono essere effettuati anche in casa, mentre per altri è necessario rivolgersi a uno studio dentistico. A casa è possibile ricorrere a formulazioni in gel applicate sulla dentatura attraverso maschere in acetato che vanno posizionate sui denti. Per lo sbiancamento, questo prodotto utilizza il principio attivo dei bandi agenti perossidanti Donna che sorridegenerici. Lo sbiancamento professionale realizzato in studio utilizza, invece, trattamenti a base di perossido di idrogeno. Prima di procede allo sbiancamento si consiglia di abbinare a questo processo anche una pulizia dei denti per eliminare il tartaro e la placca batterica, e il “air polishing” che elimina le macchie dello smalto grazie a un getto ad alta pressione di bicarbonato di calcio e acqua.

Questi trattamenti prevedono l’assorbimento graduale delle sostante sbiancanti da parte dello smalto e della dentina. Queste sostanze rilasciano i radicali liberi dell’ossigeno che si fondono con le molecole coloranti all’interno del dente, sciogliendole e mettendo in evidenza il colore bianco. Il processo avviene direttamente nella parte interna del dente, zona che sarebbe impossibile da sbiancare con la normale igiene orale. Per evitare l’ingiallimento della dentatura si raccomanda una corretta e frequente igiene orale, comprensiva di spazzolino, dentifricio, filo interdentale e collutorio.   

Dopo lo sbiancamento dei denti

Dopo lo sbiancamento è fondamentale avere una corretta igiene orale per mantenere il risultato ottenuto, anche se ovviamente non si tratta di un risultato permanente. Si raccomanda al paziente anche di sottoporsi a periodiche visite di controllo generale.  

Le controindicazioni dello sbiancamento dei denti

Le principali controindicazioni per il trattamento di sbiancamento sono:

  • Dentature con corone in ceramica o ricostruzioni in composito: lo sbiancamento potrebbe agire in maniera differente tra i denti e i restauri;
  • Carie dentali: la sostanza sbiancante potrebbe penetrare facilmente e causare maggiori danni al dente già colpito da carie;
  • Gengive infiammate e problemi parodontali.

 

Odontoiatria a Monterotondo