Scegliere le protesi di rivestimento più adatte
Le protesi dell'anca sono un elemento fondamentale adatto a tutte quelle persone che soffrono di dolori alle ossa dovute alla loro usura. Il nostro esperto in ortopedia e traumatologia spiega in quest’articolo l’importanza di scegliere una protesi adatta alle condizioni del paziente
Protesi d’anca di superficie
L’obbiettivo della protesi d’anca di superficie è la massima conservazione dell’osso, per evitare future sostituzioni causate dall’usura. La protesi più utilizzata e su cui sono stati fatti studi per oltre 15 anni è la protesi BHR (Birminghan Hip Resurfacing).
Questo tipo di protesi BRB è rivolta agli uomini sotto i 65 anni, con delle ossa in buono stato e che vogliono praticare sport. Anche se la protesi è molto efficace, bisogna comunque fare attenzione al possibile aumento di ioni liberi nel corpo e delle possibili reazioni locali che si possono avere.
In quali casi la protesi non può essere applicata?
Nel caso in cui i pazienti soffrano di malformazioni ossee, necrosi vascolare, cisti ossee, malattie renali, o allergia ai metalli, non possono essere considerati come adatti a questo tipo di chirurgia. Questo è volto a evitare ogni possibile problema che può portare all’utilizzo del metallo nella protesi.
Vantaggi e inconvenienti
I vantaggi principali di questa protesi dell’anca sono la conservazione ossea, la diminuzione dell’usura e la riduzione della possibile incidenza di una lussazione.
Gli svantaggi più importanti sono invece dovuti allo sfregamento tra i due pezzi di metallo. Dopo una ricerca accurata si è scoperto che esistono reazioni locali considerabili quando il cromo si unisce al cobalto usato nella creazione della protesi di superficie metallo-metallo. Attualmente le protesi convenzionali metallo-metallo non sono praticamente più utilizzate per colpa dei possibili sfregamenti che provocano all’osso.
Le uniche protesi che si possono trovare in commercio e che sono accettate, sono quelle di superficie che non provocano sfregamenti.
Intervento e fase post-operatoria
L’intervento di inserzione della protesi dell’anca di superficie è più complicato che per quello con le protesi convenzionali. Il funzionamento ottimale si ha solo con la corretta applicazione delle protesi, per questo è necessario che il chirurgo sia molto preparato ed esperto.
La fase post-operatoria è simile a quella che si fa nel caso di una chirurgia convenzionale. La fase di recupero in clinica varia dai due ai quattro giorni. Il rischio di trasfusioni è più basso di quello che si può avere per le protesi convenzionali. L’uso di un bastone a volte è necessario per due o tre settimane, e il recupero totale si ottiene solo dopo uno o tre mesi, e ciò varia in base alle caratteristiche del paziente.