Sindrome genitourinaria vaginiti recidivanti: che cosa fare?

Sindrome genitourinaria vaginiti recidivanti: che cosa fare?

Editato da: Sharon Campolongo il 17/03/2022

La carenza di estrogeni causa uno stato infiammatorio che dà origine a varie patologie ginecologiche, tra cui l’atrofia vulvovaginale, la sindrome genitourinaria della menopausa e la vaginite atrofica. Oggigiorno, grazie alle innovazioni tecnologiche si applicano due trattamenti all’avanguardia come il Caress Flow e il trattamento K-Laser. Approfondiamo questo argomento con il Dott. Alessandro Spada, specialista in Ginecologia

Sindrome genitourinaria: sintomi e diffusione

Il 40-50% delle donne soffrono della sindrome genitourinaria del climaterio e della menopausa. Tale sindrome si caratterizza da secchezza e bruciore della vulva e della vagina, dolore nei rapporti e incontinenza urinaria. Disturbi simili si possono riscontrare anche in età giovanile, ma sono soprattutto le vaginiti recidivanti che caratterizzano i disagi.

Come viene trattata tale sindrome?

I disturbi causati dalla sindrome genitourinaria condizionano negativamente sia la vita quotidiana sia la serenità della coppia e possono essere trattati ambulatorialmente dagli specialisti in Ginecologia della Clinica Città Giardino che utilizzano due innovativi strumenti:

  • Caress Flow, ossia il trattamento della vagina con ossigeno nascente e acido ialuronico a basso peso molecolare;
  • K-Laser, cioè un trattamento endovaginale con laser.

La loro combinazione consente di accentuare il tono fisiologico, ripristinare l’umettamento vaginale, eliminare la sensazione di bruciore, correggere l’incontinenza urinaria, risolvere vaginiti recidivanti.

ragazza con dolore vaginale

Come si eseguono tali terapie?

Come detto anteriormente entrambi i trattamenti vengono svolti in ambulatorio.

Il Caress Flow consiste nell’utilizzo di ossigeno molecolare introdotto nella vagina, con lo scopo di riattivare la microcircolazione e favorire la neoangiogenesi, rigenerando in questo modo i tessuti e stimolando il turnover cellulare per migliorarne il trofismo e l’elasticità tessutale. Di solito, si consigliano 5 sedute con cadenza settimanale. Tuttavia, sarà l’esperto a valutare la terapia in base alla patologia e al decorso della paziente.

Invece, il trattamento K-Laser consiste in inserire nella vagina uno strumento che emette raggi di energia termica applicata su tutta la superficie della vagina stessa, affinché venga favorito il flusso sanguigno e l’aumento non solo della produzione di nuovo collagene, ma anche dello spessore della parete vaginale.

Quali sono i risultati?

Integrare il trattamento Caress Flow con la terapia K-Laser ha dato i suoi frutti e i risultati sembrano essere ottimali.

Questa osservazione si basa su uno studio condotto su 10 pazienti, che soffrivano di atrofia vulvo-vaginale, a cui è stato applicato la terapia K-Laser ogni 30 o 45 giorni associato al Caress Flow nell’intervallo del trattamento mensile, ossia ogni 15 giorni. I risultati sono stati molto incoraggianti, soprattutto la sinergia dei due trattamenti ha notevolmente migliorato la percentuale di successo.

Ginecologia e Ostetricia a Padova