Stimolazione magnetica ripetitiva (rTMS)

Stimolazione magnetica ripetitiva (rTMS)

Editato da: Alice Cattelan il 05/04/2023

La Stimolazione Magnetica Ripetitiva è una tecnica utilizzata in numerose patologie neurologiche e psichiatriche, ne parla in questo articolo il Dott. Pierluigi Innocenti, Neurologo specializzato in Disturbi del sonno

Che cos'è la stimolazione magnetica?

La Stimolazione Magnetica Ripetitiva (rTMS) è una tecnica non invasiva ed efficace in numerose patologie neurologiche e psichiatriche. Mediante una bobina (in inglese chiamata coil) appoggiata sulla testa, si induce un campo magnetico che, attraversato lo scalpo, genera dei campi elettrici nella corteccia cerebrale modificando l’eccitabilità dei neuroni dell’area stimolata. A seconda dei parametri di stimolazione si ottiene un effetto di eccitazione o di inibizione dei neuroni sottostanti. Gli effetti sono evidenziabili comunque anche in strutture più profonde e lontane dalla sede stimolata con essa connesse.

Su quali problematiche interviene?

Questa tecnica, approvata per scopi terapeutici nella depressione farmacoresistente dalla FDA americana fin dal 2008, ha destato molto interesse e numerosi sono stati gli studi che ne hanno evidenziato l’efficacia nelle patologie neuropsichiatriche.

Oltre che nella depressione, nel disturbo bipolare, nel disturbo ossessivo compulsivo, nella sindrome post-traumatica da stress, nella schizofrenia, nell’autismo, molte patologie neurologiche hanno evidenziato significativi miglioramenti nel corso del trattamento, miglioramenti che si sono confermati anche nei successivi follow-up.

Oltre che nelle patologie degenerative, quali demenza e parkinson, la stimolazione magnetica ripetitiva si è dimostrata efficace in molte patologie croniche dolorose come il dolore neuropatico, riduce la frequenza e l’intensità delle crisi nell’emicrania, migliora la qualità della vita e riduce il dolore nella fibromialgia. Molti studi hanno evidenziato la sua efficacia anche nell’insonnia cronica ed i risultati sono stati superiori alla terapia farmacologica ed alla terapia cognitivo comportamentale per l’insonnia. La stimolazione magnetica ripetitiva è stata inoltre utilizzata con successo dopo un ictus cerebrale, poiché favorisce il percorso riabilitativo e quindi un miglior recupero.

Significativi miglioramenti sono stati ottenuti in varie condizioni di dipendenza, soprattutto da cocaina e fumo, così come in condizioni di comportamenti compulsivi relativi all’alimentazione (sia bulimia che anoressia).

Come funziona?

Creando un campo magnetico che attraversa lo scalpo fino a raggiungere i neuroni cerebrali della corteccia, vengono indotte piccole correnti elettriche che possono modulare, in senso inibitorio od eccitatorio, l’attività dell’area stimolata. Le aree interessate sono diverse a seconda della patologia, ad esempio per la depressione il protocollo prevede la stimolazione della corteccia prefrontale dorso laterale (DLPFC) che, essendo ipofunzionante nei pazienti con depressione, viene attivata con stimoli ad alta frequenza, cioè eccitatori. L’area ed il tipo di stimolazione è comunque variabile in base alla patologia trattata.

Quali sono i risultati della stimolazione ripetitiva?

I risultati sono molto buoni se si pensa che è risultata efficace nel 50-60% dei pazienti depressi farmaco resistenti, che cioè hanno già assunto almeno due terapie farmacologiche ma senza benefici significativi. Risultati positivi sono emersi anche nel trattamento di tutte le patologie descritte e dati incoraggianti sono evidenti anche per altri disturbi, quali l’acufene.

Se si pensa poi che è una tecnica non invasiva, non ha effetti collaterali significativi, il paziente può effettuare il trattamento e subito dopo riprendere le proprie attività, come guidare, tornare al lavoro o dedicarsi senza problemi ad attività ricreative. Molto raramente può favorire la comparsa di crisi epilettiche, ma con una approfondita anamnesi ed un adeguato protocollo di stimolazione sono casi estremamente sporadici.

Neurologia a Roma