Tendini della spalla e presenza di calcio: di cosa si tratta?

Tendini della spalla e presenza di calcio: di cosa si tratta?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 21/10/2019

L’entesopatia calcifica, maggiormente conosciuta con il nome di calcificazione dei tendini della spalla, è caratterizzata dall’accumulo di calcio nei tendini che costituiscono la cuffia dei rotatori.

Il deposito di calcio può andare da pochi millimetri fino a superare, nei casi più gravi, i due centimetri. Ce ne parla il Dott. Nicola de Gasperis, specialista in Ortopedia e Traumatologia a Roma

Quali sono le cause della calcificazione della spalla?

Ad oggi non si conoscono ancora le vere cause della formazione di calcio nei tendini, anche se esistono numerosi fattori che possono favorirne la comparsa. Questi sono:uomo con dolore alla spalla

  • L’età compresa tra 30-50 anni;
  • Familiarità per patologie metaboliche che causano l’alterazione dei livelli di calcio nel sangue;
  • Patologie autoimmunitarie;
  • Posture scorrette durante l’attività lavorativa;
  • Sport praticato (sovraccarico funzionale).

Quando i tendini della spalla si mostrano infiammati o vi è un sovraccarico sugli stessi, possono comparire delle microlesioni che, in alcuni casi, vengono riparate attraverso l’apposizione di calcio. Questo è il motivo per cui la calcificazione della spalla si manifesta maggiormente nell’arto dominante.

Quali sono i sintomi che caratterizzano la calcificazione e come si può trattare?

Il dolore è il primo sintomo, specialmente durante i movimenti di elevazione e abduzione del braccio, ma spesso può manifestarci anche con l’articolazione a riposo, soprattutto nelle ore notturne.

In genere il primo approccio e di tipo conservativo ed ha come obiettivo la riduzione del dolore, grazie ad un programma fisioterapico:

  • Tecar
  • Laser
  • Onde d’urto

Anche gli esercizi mirati al miglioramento della postura e dell’articolarità della spalla aiutano a combattere il dolore e a ridurre l’infiammazione.

Quando il dolore è molto intenso ed i movimenti sono limitati si può ricorrere al trattamento infiltrativo intra-articolare con cortisonici da associare alla fisioterapia.

Nei casi in cui la calcificazione sia molto estesa e la terapia conservativa non sia riuscita a dare buoni risultati, si ricorre al trattamento chirurgico artroscopico che consente di rimuovere la calcificazione e curare le ulteriori lesioni causate dalla calcificazione stessa.

Successivamente, il paziente dovrà sottoporsi ad un percorso riabilitativo che in genere ha la durata di 6 settimane.

 

 

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