Cos’è la Terapia Breve Integrata strategico-gestaltica?
La Terapia Breve Integrata strategico-gestaltica è un approccio che utilizza, in modo coordinato e perciò “integrandoli”, gli apporti teorici e tecnici di due scuole psicoterapeutiche: la Terapia Breve Strategica e la Terapia della Gestalt. Ne parla la Dott.ssa Valentina Sciubba, esperta in Psicologia a Roma
Sono relativamente frequenti a tutt’oggi le scuole di psicoterapia che prevedono un approccio integrato che coniuga differenti teorie ed amplia
il ventaglio di tecniche disponibili. Parlo qui delle caratteristiche, delle differenze, ma anche della complementarietà degli indirizzi da me utilizzati.
La terapia strategica breve concentra l’attenzione sui meccanismi mentali, comunicativi e comportamentali che caratterizzano e mantengono il problema nel presente, rifiutando un’analisi del passato e delle “cause” del problema come strumento terapeutico di per sé, la terapia della Gestalt, pur partendo dagli attuali blocchi psicologici del paziente, ne individua le radici in eventi e relazioni del passato e ne favorisce la consapevolezza per portarli a soluzione.
Si intuisce pertanto che la terapia della Gestalt, andando a correggere direttamente le origini del problema, sia spesso teoricamente più diretta “al punto” e immediatamente efficace. In realtà ambedue gli approcci possono essere velocemente efficaci, anche se basano la loro azione su presupposti teorici diversi. Ambedue infatti cercano di modificare “nel presente” le modalità inefficaci, o scarsamente tali, dell’individuo nel rapportarsi con se stesso, gli altri ed il mondo.
In cosa si differenzia la terapia Breve Integrata?
Ovviamente si differenzia dall’uso singolo delle due scuole citate per un’analisi approfondita sia del presente che del passato e perché sfrutta gli strumenti di ambedue per accedere e risolvere i meccanismi mentali e comportamentali che caratterizzano il problema. Se la Gestalt infatti predilige la “consapevolezza” di tali meccanismi, la terapia strategica cerca di modificarli in modo più indiretto, spesso posticipando i processi di consapevolezza e agendo sui comportamenti che “di rimando” determineranno nuovi stati mentali e modi di rapportarsi all’ambiente.
In tal modo la terapia può essere molto efficace e veloce con risparmio di tempo ed economico.
Come funziona?
La Terapia Breve Integrata prevede all’inizio solitamente appuntamenti settimanali che spesso, dopo il primo significativo miglioramento, diventano quindicinali o anche più dilatati nel tempo.
La Terapia Strategica Breve utilizza il colloquio e piccoli compiti a casa, in genere molto poco impegnativi e che rendono la terapia un piacevole “gioco” tra paziente e terapeuta.
Le tecniche della Gestalt da me utilizzate si focalizzano sull’analisi delle relazioni interpersonali, promuovono modificazioni nella percezione delle stesse e nella comunicazione. Ciò viene ottenuto nei colloqui con l’ausilio del terapeuta, attraverso dialoghi immaginati con “l’altro” o simulati in una sorta di rappresentazione che ricorda quelle teatrali.
Le terapie brevi mirano alla risoluzione del problema in poche sedute e lavorano per obiettivi concordati, ma ciò non significa che la terapia termina rigidamente dopo un tot prefissato di sedute. Essa può prolungarsi nel caso di più obiettivi o qualora si vogliano consolidare ed estendere i risultati ottenuti.
A cosa serve?
La Terapia Breve Integrata viene utilizzata per disturbi psicologici, anche di interesse psichiatrico non in fase acuta, per problemi di relazione e per disturbi psico-fisici nei quali pensieri inconsci e conseguenti stati emotivi incidono sulla salute fisica.
Poiché è in grado di migliorare velocemente la comunicazione, è particolarmente indicata per i problemi di relazione che comunque si ritrovano quasi sempre anche nelle altre due categorie di disturbi.
Come la Breve Strategica, è molto indicata per i disturbi d’ansia, depressivi, alimentari, sessuali, fino alla psicosi. Grazie alle sue caratteristiche può spingersi però a risolvere, diversamente da essa, anche disturbi in cui la problematica relazionale è predominante, come ad esempio frequentemente accade nelle tossicodipendenze.