Trapianto di pene: l’intervento salvavita

Trapianto di pene: l’intervento salvavita

Editato da: Marta Buonomano il 03/05/2020

Il Prof. Salvatore Sansalone, esperto in Urologia a Roma, ci parla del trapianto di pene, un intervento innovativo in grado di restituire la speranza a tutti quei pazienti che per motivi oncologici e congeniti hanno dovuto subire l’amputazione dell’organo

Quando è necessaria la ricostruzione chirurgica del pene?

La ricostruzione chirurgica dei genitali maschili è necessaria in tutti i casi di amputazione del pene dovuta a:

  • Malformazioni congenite
  • Patologie oncologiche
  • Traumatismi
  • Incidenti stradali

Sono già stati eseguiti dei trapianti di pene nella storia della medicina?

Sì, vi sono tre casi di interventi di ricostruzione genitale nel mondo:

  • Il primo è stato eseguito in Cina nel 2006, purtroppo senza buoni risultati
  • Il secondo è avvenuto in Sudafrica nel 2015, il paziente era un ragazzo di 21 anni che era stato colpito da un’infezione a seguito della circoncisione
  • Il terzo, infine, è stato effettuato a Boston nel 2016 da un équipe medica del Massachusetts General Hospital, in un paziente a cui era stato amputato il pene a seguito di una neoplasia

Quali sono i rischi dell’intervento?

Il rischio principale è il rigetto dell’organo, come può avvenire per qualsiasi trapianto. Inoltre, vi è la possibilità di un danno vascolare che comporta la morte dell’organo, il quale dovrà obbligatoriamente essere espiantato.

È necessaria una preparazione psicologica particolare?

Il paziente, prima di sottoporsi all’operazione ed in seguito all’intervento dovrà eseguire un counseling psico-sessuologico: queste fasi sono entrambe fondamentali per aiutare il paziente ad accettare l’intervento ed i suoi risultati (soprattutto in caso di eventuale rigetto).

Perché questo intervento viene definito “salvavita”?

I pazienti che hanno subito un’amputazione degli organi genitali sono costretti ad affrontare un risvolto psicologico devastante: perdono la loro identità sociale, la loro virilità viene messa in discussone (soprattutto da loro stessi). Per questo motivo è importante restituirgli la loro vita normale impiantando il pene di un donatore, come avviene per qualsiasi altro trapianto. Grazie ai nuovi progressi nell’ambito della chirurgia ricostruttiva dell’apparato genitale maschile, è possibile risolvere non solo i problemi causati da un’amputazione di pene, ma anche altre problematiche come la micropenia, che tutt’oggi rappresentano un motivo di imbarazzo negli uomini.

Urologia a Roma