Trattamento della carcinosi peritoneale: quali tecniche?
Nel corso degli anni, il trattamento della Carcinosi Peritoneale è cambiato ed è stato innovato. Il Dott. Piero Vincenzo Lippolis, Chirurgo Generale a Pisa, ci spiega più nel dettaglio quali sono le novità
Com’è cambiato il trattamento nel corso del tempo?
Fino a pochi anni fa il trattamento della Carcinosi Peritoneale era affidato solamente ai trattamenti oncologici (chemioterapie) o palliativi per alleviare i sintomi, in quanto la prognosi (aspettativa di vita) era di poche settimane, o pochi mesi, a seconda della gravità della malattia, delle condizioni generali del paziente e dell’origine della carcinosi.
Negli ultimi decenni la situazione è cambiata e molti Ospedali in tutto il mondo offrono un trattamento che prevede anche il ricorso alla chirurgia ed alla chemioterapia intraperitoneale ad alta temperatura per paziente selezionati.
Tutto è iniziato negli anni Ottanta, quando vennero studiati i vantaggi dell’associazione tra la chirurgia citoriduttiva (con asportazione del peritoneo), volta alla rimozione di tutti gli impianti neoplastici visibili, e la chemioterapia ipertermica intraperitoneale (HIPEC) mirata al trattamento dei residui microscopici. Questa teoria è stata gradualmente accettata da parte della comunità scientifica e, adesso, rappresenta l’intervento di prima scelta per lo pseudomixoma peritonei e per il mesotelioma peritoneale (Gold Standard), ma tale intervento è diffusamente usato nel trattamento della carcinosi da cancro del colon-retto, gastrico, ovarico e di altre patologie in casi ben selezionati.
Quali sono i vantaggi della Chirurgia citoriduttiva e HIPEC?
Le esperienze disponibili oggi mostrano che il trattamento con chirurgia citoriduttiva (CCR) e HIPEC porta a risultati complessivamente migliori rispetto ai trattamenti palliativi tradizionalmente utilizzati. Le forme di carcinosi, primitive o secondarie, che fino a qualche anno fa erano considerate non aggredibili chirurgicamente e per le quali la progressione sarebbe fatale entro pochi mesi dalla diagnosi, oggi, dopo un’accurata selezione dei pazienti, sono trattate con CCR e HIPEC con conseguente miglioramento della qualità della vita del paziente e del tasso di sopravvivenza a lungo termine.
Quali sono le fasi del trattamento della Carcinosi peritoneale?
La tecnica ed il trattamento si compongono di due fasi:
- Peritonectomia (asportazione del peritoneo) e alla chirurgia citoriduttiva
- Chemioipertermia intraperitoneale (HIPEC)
La chirurgia citoriduttiva comprende tutte quelle manovre chirurgiche che permettono l’asportazione con il minimo residuo possibile della massa neoplastica e degli impianti secondari. La Chemioipertermia intraperitoneale prevede l’introduzione nella cavità peritoneale di soluzioni chemioterapiche mantenute alla temperatura costante di 42-43 gradi centigradi, può quindi essere definita un’integrazione fra chemioterapia loco-regionale e ipertermia.
A prescindere dalla tecnica scelta, ad addome chiuso o aperto, l'HIPEC utilizza un’attrezzatura elettromedicale specifica che consente di introdurre la soluzione di chemioterapici a flussi elevati e temperatura costante. La circuitazione della soluzione consente di esporre tutta la cavità addominale e pelvica all'azione dei chemioterapici e dell’alta temperatura, con la possibilità di aggredire e distruggere i siti microscopici di malattia o i residui neoplastici di minime dimensioni.