Tumore dell’esofago: che cosa c’è da sapere?

Tumore dell’esofago: che cosa c’è da sapere?

Editato da: Sharon Campolongo il 22/06/2023

L’esofago è un canale mediante il quale i liquidi e gli alimenti ingeriti arrivano allo stomaco. Purtroppo, anche questo canale può essere colpito da neoplasie. Approfondiamo questo argomento con il Dott. Andrea Denegri, specialista in Chirurgia Toracica e Generale a Cosenza

Quali tipologie di tumore dell’esofago esistono?

Le principali neoplasie dell’esofago sono il carcinoma squamoso e l’adenocarcinoma.

La sede principale di origine del tumore per circa il 50% dei pazienti è il terzo medio, invece per il 35 % è il terzo inferiore e per il 15% è il terzo superiore/cervicale. Questa distinzione è importante, perché condiziona il trattamento terapeutico e l’approccio chirurgico.

Qual è l’incidenza del tumore dell’esofago in Italia?

La sua incidenza in Italia è di circa 2400 nuovi casi all’anno con prevalenza nel sesso maschile.

La sopravvivenza a 5 anni rimane al momento molto bassa e si attesta intorno al 12% nei maschi e 17% nelle femmine.

Quali sono i principali fattori di rischio?

Le cause sono molteplici: vanno da fattori legati all’alimentazione a pregresse patologie dell’esofago o dalle abitudini di vita quali il tabagismo.

Per quanto riguarda l’alimentazione, sono fattori di rischio le nitrosammine che sono presenti negli insaccati e nella carne sotto sale, ma possono trovarsi anche nelle verdure come gli spinaci.

La carenza di ferro, di magnesio e di vitamina A oppure l’abuso di alcolici sono altri fattori di rischio da considerare.

Invece, le patologie che possono favorire il cancro dell’esofago è importante considerare:

  • L’acalasia
  • L’infezione da HPV
  • La malattia da reflusso
  • L’esofago di Barrett

Altro fattore di rischio da non sottovalutare è il fumo di sigarette soprattutto se associato all’abuso di alcolici.

paziente in visita

Quali sono i sintomi più comuni?

La sintomatologia del tumore esofageo ha spesso come sintomo iniziale la disfagia, cioè la difficoltà ad ingerire i cibi solidi e anche liquidi (disfagia paradossa).

A volte l’ingestione del cibo provoca dolore; si associa spesso un importante calo di peso e, nei casi più gravi vi è la comparsa di vomito.

Anche l’anemia può essere un campanello di allarme.

Nei casi avanzati può esserci anche un’alterazione della voce data dall’infiltrazione dei nervi ricorrenti (mobilità corde vocali).

Come si diagnostica?

L’esame diagnostico più importante è l’Endoscopia Digestiva associata ad eventuali biopsie della lesione. Grazie a questo esame è possibile capire l’esatta sede della neoplasia.

Gli ulteriori esami da eseguirsi sono esami che servono per studiare l’estensione della malattia, al fine di programmare il più corretto iter terapeutico della malattia per poter garantire le migliori opportunità di guarigione.

Quali trattamenti vengono impiegati in questi casi?

Il trattamento del tumore dell’esofago dipende molto dallo stato della malattia e dalla sua posizione.

Le possibilità terapeutiche includono:

Attualmente, il trattamento chirurgico, a seconda dello stadio della malattia può essere eseguito anche con tecnica mininvasiva, cioè con piccoli buchi nell’addome e un solo piccolo taglio nel torace ed eventualmente al collo.

Dott. Denegri, come si realizza l’intervento di tale patologia nella Struttura Complessa dove presta servizio?

Presso la Struttura Complessa di Chirurgia Toracica dell’Azienda Ospedaliera SS Annunziata si esegue il trattamento chirurgico dell’esofago.

Ogni paziente viene valutato da un team multidisciplinare con lo scopo di proporre il migliore approccio terapeutico a tale patologia.

Gli interventi chirurgici di Esofagectomia, quando sono indicati, possono essere eseguiti con una tecnica mininvasiva. A tale proposito la nostra Unità Operativa ha a disposizione tutte le più moderne tecnologie come le telecamere ad alta definizione 3D ed alcuni particolari sistemi ottici per l’individuazione delle strutture anatomiche.

Inoltre, il nostro reparto è dotato di una sub-intensiva (camere dotate di monitoraggio costante) per poter seguire nell’immediato post-operatorio i pazienti operati con monitoraggio 24 ore su 24.

Chirurgia Toracica a Cuneo