Varici: esiste una terapia definitiva?

Varici: esiste una terapia definitiva?

Editato da: Cecilia Ghidotti il 18/09/2023

Quasi il 33% della popolazione femminile ed il 22% di quella maschile soffre di varici: si tratta di una delle patologie più diffuse al mondo! Ma c’è una cura definitiva per le vene varicose? Ce ne parla la Dott.ssa Angela Ferrante nel seguente articolo

Introduzione alle varici

Le varici “essenziali” degli arti inferiori consistono nella dilatazione progressiva di segmenti del circolo venoso superficiale, che attraverso le vene grande e piccola safena portano il sangue refluo nelle cosiddette vene profonde, quindi alla vena cava inferiore e infine al cuore. Il progressivo sfiancamento della parete venosa si associa all’insufficienza delle valvole unidirezionali “a nido di rondine” che normalmente impediscono al sangue di ritornare verso la periferia (Figura).

Le varici interessano prevalentemente il sesso femminile; sebbene non siano una patologia ereditaria, sono più frequenti in soggetti con familiarità positiva. Altri fattori di rischio sono:

  • la gravidanza (il progressivo ingrandimento dell’utero ostacola il ritorno venoso);
  • tipologie di lavoro che costringono a prolungata stazione eretta;
  • pregresse trombosi profonde (varici secondarie).

Sintomi ed aspetto

L’aspetto obiettivo di una vena varicosa è tipicamente quello di un vaso dilatato, soprattutto nella stazione eretta, spesso con decorso tortuoso, accompagnato nei casi più inveterati a discromie cutanee e linfedema.

I sintomi principali sono il gonfiore e senso di tensione soprattutto a livello della caviglia e della gamba, disturbi locali come il prurito, crampi muscolari notturni alle gambe.

Di regola questi disturbi trovano sollievo nella riduzione della pressione venosa, ottenuta dalla posizione antideclive (paziente disteso con le gambe leggermente sollevate) o dalla compressione delle vene mediante calza elastica.

Trattamenti

La compressione mediante calza elastica è la prima misura terapeutica da adottare nelle varici non complicate. Il grado di compressione e la tipologia di calza vengono stabilite dallo specialista sulla base della valutazione clinico-strumentale del singolo paziente.

In base all’estensione e alle caratteristiche della patologia varicosa sono possibili diverse tipologie di trattamento chirurgico (stripping, flebectomie, endolaser, termoablazione, scleromousse) che va personalizzato al singolo caso. Per le varici meno estese, di piccolo calibro e in assenza di insufficienza valvolare può essere indicata l’iniezione sclerosante, che provoca l’occlusione del vaso.

Una patologia recidiva

L’insufficienza venosa è una patologia cronica e il trattamento chirurgico può non essere la soluzione definitiva al problema: la “compliance” del paziente all’elastocompressione a lungo termine è fondamentale. Nella maggior parte dei casi l’indicazione all’intervento è determinata da esigenze estetiche della paziente; nella maggior parte dei casi la sintomatologia migliora significativamente con l’elastocompressione. Tuttavia, in caso di varicoflebiti ricorrenti o di malattia molto estesa con associati fenomeni di linfedema e distrofia/discromia cutanea, l’intervento è consigliabile entro tempi contenuti.

Angiologia a Foggia