Epatite autoimmune

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La redazione di Top Doctors

Che cos’è l’epatite autoimmune?

L’epatite autoimmune è un’infiammazione del fegato che si verifica quanto il sistema immunitario del nostro corpo attacca per errore le cellule epatiche.

Esistono due tipologie di epatite autoimmune:

  • Epatite autoimmune Tipo 1: è la forma più comune e si può manifestare a qualsiasi età. Viene associata a disturbi autoimmuni come la celiachia, l’artrite reumatoide o la colite ulcerosa;
  • Epatite autoimmune Tipo 2: colpisce principalmente le donne prima dei 40 anni, ma potrebbe colpire anche i bambini.  

Prognosi della malattia

Se non trattata può provocare una cicatrizzazione del fegato, ovvero generare cirrosi che di conseguenza può diventare insufficienza epatica. Se trattata in tempo è possibile monitorarla attraverso dei farmaci che inibiscono il sistema immunitario.

Nei casi più gravi, potrebbe essere necessario un trapianto di fegato, quanto la malattia in stadio avanzato non risponde ai farmaci.

Sintomi dell’epatite autoimmune

I sintomi possono manifestarsi in modo lieve o intenso ed apparire improvvisamente.

Tra essi ritroviamo:

Diagnosi dell’epatite autoimmune

Le prove mediche che diagnostica la presenza della malattia includono:

  • Analisi del sangue
  • Biopsia del fegato
  • Analisi della funzione epatica
  • Analisi degli anticorpi

Quali sono le cause dell’epatite autoimmune?

La causa principale di questa patologia è data dal fatto che il sistema immunitario riconosce erroneamente i tessuti e le cellule del fegato come corpi estranei all’organismo, aggredendoli e distruggendoli.

Inoltre, l’epatite autoimmune si potrebbe manifestare in concomitanza con altre patologie come:

Non è possibile prevenire questa patologia, ma può essere individuata in tempo al fine di iniziare il trattamento più adatto.

Trattamenti dell’epatite autoimmune

Il trattamento consiste nel ridurre l’infiammazione del fegato attraverso la terapia immunosoppressiva. In alcuni casi potrebbe essere necessario un trapianto di fegato.

A quale specialista rivolgersi?

Per trattare la patologia è necessario rivolgersi a specialisti in Gastroenterologia, Epatologia e in Medicina Interna.