Rimozioni tatuaggi con laser

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La redazione di Top Doctors

Cos’è la rimozione dei tatuaggi con laser e perché si realizza?

Oggigiorno i pentiti di un tatuaggio possono tornare dal tatuatore per farselo modificare o rivolgersi a centri specializzati per la completa rimozione, sebbene quest’ultima non sia sempre così facile come molti pensano.

Per la buona riuscita del trattamento, è opportuno rivolgersi a centri che dispongano delle ultime tecnologie laser ad alessandrite o laser Neodimio-YAG, e capire che livello di potenza utilizzare per andare a rimuovere i colori che lo compongono. La tecnica laser permette la rimozione del tatuaggio poiché ne frammenta i pigmenti che poi verranno eliminati dai macrofagi, le cellule spazzino del nostro sangue.

In cosa consiste?

Il processo sfrutta la luce ad alta energia emessa da un laser per frammentare i pigmenti del tatuaggio presenti nella pelle. Di seguito sono descritti i passaggi generali per la rimozione dei tatuaggi con laser:

  1. Consultazione con un professionista: la prima fase coinvolge una consultazione con un medico o un professionista specializzato nella rimozione dei tatuaggi con il laser. Durante la consultazione, verrà valutato il tatuaggio e la pelle circostante per determinare il tipo di laser da utilizzare, il numero di sessioni necessarie e i risultati attesi;
  2. Preparazione della pelle: prima del trattamento, è importante preparare la pelle adeguatamente. Potrebbe essere richiesto di pulire la zona del tatuaggio e, se necessario, rasare i peli circostanti. È fondamentale proteggere la pelle esposta dalla luce laser con occhiali protettivi;
  3. Applicazione del laser: durante il trattamento, il professionista utilizzerà un laser specifico che emette brevi impulsi di luce ad alta energia. Il laser penetra nella pelle senza danneggiarla e mira ai pigmenti del tatuaggio. Il colore del tatuaggio determina il tipo di laser utilizzato. Ad esempio, i tatuaggi scuri possono essere trattati con laser a lunghezza d'onda più corta, mentre i tatuaggi colorati richiedono laser con lunghezze d'onda specifiche per ciascun colore;
  4. Reazione dei pigmenti: Il laser agisce sui pigmenti del tatuaggio, riscaldandoli rapidamente. Questo riscaldamento causa la frammentazione dei pigmenti in particelle più piccole;
  5. Processo di guarigione: Dopo il trattamento, è normale che la pelle circostante appaia arrossata, gonfia o con vesciche. Potrebbe verificarsi anche un leggero sanguinamento. È fondamentale seguire le istruzioni del medico per la cura della pelle trattata, che potrebbero includere l'applicazione di creme antibiotiche o l'uso di bendaggi protettivi. È importante proteggere la pelle dal sole e evitare l'esposizione diretta ai raggi UV durante la fase di guarigione;
  6. Sessioni ripetute: La rimozione dei tatuaggi richiede solitamente più di una sessione laser. Il numero di sessioni dipende da vari fattori, tra cui le dimensioni e i colori del tatuaggio, la profondità dei pigmenti e la reazione individuale della pelle. Le sessioni laser sono generalmente programmate a distanza di alcune settimane per consentire alla pelle di guarire completamente tra i trattamenti.

Come ci si prepara al trattamento e come ci si comporta in seguito?

Nel momento in cui si decide di eliminare un tatuaggio di cui non si è più soddisfatti, bisogna tenere in considerazione alcuni fattori che possono incidere sul risultato del trattamento.

Anzitutto, occorre valutare la grandezza del tatuaggio, la profondità del suo pigmento ed i colori che lo compongono: il blu e il nero sono i colori più facili da eliminare, mentre il bianco ed il giallo sono quasi impossibili da rimuovere. La data di realizzazione è un altro fattore influente, più il tatuaggio è vecchio infatti, più sarà facile rimuoverlo, poiché già parzialmente aggredito dai macrofagi. Inoltre, se il paziente che si sottopone al trattamento ha una pelle olivastra o nera, si incorre il rischio di alterare la pigmentazione naturale della pelle, rendendo la rimozione problematica.

Infine, occorre valutare anche il periodo dell’anno in cui si sceglie di cancellare il proprio “marchio”. L’inverno è il periodo più consono per la rimozione di un tatuaggio dato che, nei mesi successivi al trattamento, l’esposizione ai raggi solari è vietata.

Dopo ogni seduta, alla zona trattata viene applicata una crema antibiotica ed un cerotto, in modo tale che il paziente possa svolgere tranquillamente la vita di tutti i giorni.