Ansia: Nuove tecniche per curarla

Ansia: Nuove tecniche per curarla

Editato da: Jennifer Verta il 22/10/2019

Sono 15 milioni gli italiani che si rivolgono a medici, psichiatri o ad altre forme di medicamenti per vincere l’ansia. Per combattere questo disturbo esistono oggi delle novità. Abbiamo intervistato il Prof. Giovanni D’Attoma, specialista in Neuropsichiatria, Psicoterapia, Neuroendocrinologia a Bari per parlarcene

Da cosa dipende la risoluzione dei disturbi legati all’ansia?

L’ansia, in tutte le sue manifestazioni e sfumature quali possono essere gli attacchi di panico, le fobie, i disturbi ossessivo-compulsivi e i disturbi psicosomatici possono guarire o migliorare, ma in alcuni casi possono anche persistere nel corso di tutta la vita, nonostante cure mirate, anche farmacologiche, che hanno riscosso successo per altri pazienti.

Ciò si verifica perché la predisposizione genetica, i problemi psicologici del paziente e l’atteggiamento dei famigliari possono variare ed avere un impatto importante nella vita del paziente. Il risultato? Inevitabile frustrazione e conseguente peggioramento dei sintomi.

Quali sono le cause dei disturbi d’ansia?

Come già accennato, le cause dell’insorgenza della malattia possono variare, ma spesso si tratta di una combinazione di predisposizione ereditaria e stress indotto da situazioni fisiche o psicologiche particolari.

Coloro che hanno una familiarità con la depressione, per esempio, sono più a rischio di altre persone di sviluppare una depressione in presenza di avvenimenti traumatici. Dal punto di vista prettamente chimico lo stress innesca un meccanismo di sopravvivenza che coinvolge l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene che rilascia glucorticoidi per proteggere l’organismo. Tuttavia, quando lo stress si prolunga per troppo tempo diventa dannoso per l’ipotalamo e per altri nuclei sottocorticali come l'amigdala, causando l’insorgenza di malattie quali la depressione o l’ansia.

Prof. D’Attoma, quali tecniche utilizza presso il suo centro per trattare i disturbi d’ansia?

Lo studio dell’ipotalamo e del suo coinvolgimento nella neurochimica che provoca i disturbi d’ansia rappresenta uno dei più importanti campi di ricerca del mio Centro. Le tre tecniche principali, utilizzate sole o in combinazioni per trattare queste patologie sono: la Psicoterapia Neurobiologica, la terapia farmacologica con antidepressivi, stabilizzatori dell'umore e la TMS (Transcranic Magnetic Stimulation) nei soggetti in cui la terapia farmacologica non ottiene risultati soddisfacenti.

Psichiatria a Ostuni