Calcoli renali: prevenzione e trattamento!

Calcoli renali: prevenzione e trattamento!

Editato da: Antonietta Rizzotti il 29/11/2023

Il calcoli renali sono dei disturbi molto comuni a carico del tratto urinario, caratterizzati dall’aggregazione di sali minerali di consistenza dura. Il Dott. Alberto Tricerri, esperto in Nefrologia a Torino, ci parla di prevenzione e trattamento.

Perché si formano i calcoli renali?

I reni hanno tre funzioni principali, ovvero la rimozione dell’acqua e dei rifiuti in eccesso contenuti nel sangue attraverso la produzione dell’urina, il mantenimento dell’equilibrio dei sali e di altre sostanze che si trovano nel sangue e la produzione di ormoni che aiutano la formazione di ossa forti e la sintetizzazione dei globuli rossi. L’urina che viene prodotta dai reni è costituita da particolari sostanze chimiche che prevengono e inibiscono la formazione di cristalli, ovvero i calcoli renali: tuttavia in alcune persone questi inibitori non funzionano completamente, aumentando la probabilità di formazione di calcoli. Nel caso in cui i calcoli siano di piccole dimensioni, solitamente vengono espulsi naturalmente dall’organismo, in caso contrario, è necessario intervenire con specifiche terapie.

Quali terapie mediche si possono seguire per la prevenzione dei calcoli renali?

Per prevenire la calcolosi renale, soprattutto nei pazienti che hanno già sofferto di questa condizione, i medici possono prescrivere determinati farmaci a seconda della tipologia di calcolo, che controllano ad esempio la quantità di acidi o alcali nelle urine, la ipercalciuria e la cistina.

Quali trattamenti chirurgici sono ad oggi disponibili?

Se il calcolo renale non viene espulso dopo un determinato periodo di tempo provocando dolore e coliche costanti, se è situato in una posizione difficile, se ostruisce il flusso d’urina, se provoca un’infezione delle vie urinarie o se danneggia i tessuti renali, è necessario rimuoverlo chirurgicamente. Ci sono però altre terapie ad oggi disponibili che sono meno invasive, tra le quali:

  • La litotrissia extracorporea a onda d’urto, una delle procedure maggiormente utilizzata per trattare i calcoli renali. Questa tecnica viene eseguita in ambulatorio e l’azione delle onde d’urto ha l’obiettivo di frantumare i cristalli in modo che questi possano essere espulsi naturalmente e in maniera più semplice. È possibile che sia necessario ripetere la procedura se il calcolo è di dimensioni troppo grandi;
  • La nefrolitotomia percutanea, una procedura percutanea utilizzata nel caso in cui i calcoli siano troppo grandi o si trovino in una posizione per cui la litotrissia non sarebbe efficace. Attraverso una piccola incisione sulla schiena, il chirurgo estrae direttamente il calcolo o i suoi frammenti nel caso fosse stato necessario rimpicciolirlo con ultrasuoni o energia elettroidraulica;
  • L’ureteroscopia, una procedura endoscopica che si effettua nel caso in cui i calcoli si trovino nella parte medio-bassa dell’uretere. Una fibra ottica viene inserita nella vescica e il calcolo viene distrutto con uno strumento che produce una specie d’onda d’urto: tuttavia questa tecnica viene utilizzata raramente a causa dell’alto rischio di danneggiamento dell’uretere.

Prevenire è meglio che curare!

Se si è già sofferto di calcoli o di coliche renali, esiste un’alta probabilità che insorgano nuovamente in futuro. Per questo motivo è molto importante la prevenzione, che inizia con un’indagine sui fattori che hanno causato i calcoli attraverso esami di laboratorio, seguita dall’analisi della storia clinica, dello stile di vita e lavorativo, e delle abitudini alimentari del paziente.

In baso al tipo di calcolo del paziente, il medico potrà indicare una dieta adatta alle sue esigenze, anche se ci sono alcune linee guida generali che possono essere seguiti da tutti: come bere molta acqua oligominerale o poco mineralizzata, avere un PH urinario che non sia acido (evitando ad esempio di mangiare grandi quantità di carne), seguire una dieta povera di ossalati ed evitare l’abuso di alcool.

Nefrologia a Torino