Chirurgia protesica dell’anca

Chirurgia protesica dell’anca

Editato da: Marta Buonomano il 08/07/2019

Il Prof. Andrea Campi, esperto in Ortopedia e Traumatologia a Roma, ci parla della chirurgia protesica dell’anca

Quali sono le patologie dell’anca che possono essere risolte con l’impianto di una protesi?

La protesi dell'anca viene impiantata principalmente per risolvere una artrosi. L'artrosi è una patologia degenerativa ingravescente che può manifestarsi con l'avanzare dell'età ma può avere anche altre cause o concause, quali:

  • Pregressi traumiFianco di una donna appoggiata sul divano
  • Fratture
  • Obesità
  • Alcune malattie

Esistono diversi tipi di protesi e la scelta dipende dall'anatomia del paziente e dalla filosofia del chirurgo. Le protesi vengono utilizzate anche per trattare alcune fratture del collo del femore.

Chi può sottoporsi all’impianto di una protesi all’anca?

La protesi d’anca viene utilizzata spesso in pazienti anziani ma rappresenta una valida soluzione, in alcuni casi fortunatamente infrequenti, anche in pazienti giovani sia per fratture che per gravi degenerazioni articolari.

Come si esegue l’impianto di una protesi?

Radiografia di anca artrosica + radiografia di protesi d'ancaL'impianto di una protesi è ormai un intervento molto frequente e richiede meno di un'ora. Ci sono diverse vie chirurgiche per impiantarle. La scelta dipende dall'esperienza dell'operatore e da eventuali particolari esigenze.

Dopo quanto tempo il paziente può tornare alle proprie attività?

Già il giorno successivo il paziente è messo in condizioni di deambulare con i bastoni che verranno abbandonati nel giro di 3/4 settimane. Dopo un mese il paziente può gradualmente riprendere la propria vita normale e svolgere poi attività sportiva, inizialmente privilegiando nuoto e ciclette per poi passare ad altri sport evitando, possibilmente, solo gli sport da impatto, inutilmente rischiosi.

Ortopedia e Traumatologia a Roma