Come aiutare i bambini a superare le paure

Come aiutare i bambini a superare le paure

Editato da: Jennifer Verta il 27/02/2023

Le paure del bambino evolvono con l’età e sono il riflesso della sua crescita. Imparare a gestirle può essere difficile e anche frustante ma è necessario. La Prof.ssa Gaia de Campora, esperta in Psicologa e consulente per la famiglia a Torino, ci guida in questo delicato tema

Come superano i momenti difficili gli adulti?

Spesso, il modo per affrontare una difficoltà è far riferimento alle esperienze passate ci fanno da bussola e possono aiutarci a riconoscere come - e a volte perché - stiamo reagendo in un certo modo a una certa situazione. Se pensiamo a come abbiamo affrontato situazioni passate possiamo capire quale potrebbe essere la strada da intraprendere, quali emozioni tendono a spingerci in una certa direzione e cosa può fare al caso nostro. Si tratta di un processo che la maggior parte delle volte non è lineare: si alternano momenti in cui si sente di potercela fare ad altri di scoraggiamento in cui si può sentire l’esigenza di evitare quello che ci spaventa.

Nel caso dei bambini però il processo è ancora più complesso

Per i bambini è ovviamente diverso. Per loro non esiste un’esperienza pregressa, o perlomeno è ancora poco strutturata. Questo li rende più vulnerabili alle emozioni spingendoli a ricercare nell’altro – spesso il genitore ma in generale tutte le persone significative nel prendersi cura di lui/lei – un riferimento rispetto a quello che sta vivendo. Per il genitore, però, cercare di aiutare il proprio bambino può anche rivelarsi un’esperienza molto frustrante. Capita infatti che le rassicurazioni che si cerca di fornire non siano né sufficienti né utili, alimentando in alcuni casi la paura stessa.

 

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Cosa può aiutare un genitore in questi momenti:

  • Ricordarsi che le ansie e le paure costituiscono una naturale forma di difesa, una strategia per affrontare con più cautela una situazione difficile o nuova che spaventa. La paura costituisce di fatto un meccanismo per conoscere i propri limiti e testare le proprie capacità di affrontarli, consolidando la propria autostima;
  • Tenere a mente che, attraverso le ansie e paure, i bambini imparano a relazionarsi con gli adulti per spiegare cosa li turba e valutare le possibilità per risolvere la situazione. Questo gli consente di conoscere meglio se stessi e le proprie emozioni. È inoltre un’opportunità di crescita;
  • Considerare che il racconto che il bambino fa di sé e dei propri timori fornisce all’adulto la possibilità di valutare l’effettivo pericolo, calibrando in modo adeguato il suo intervento o piuttosto restituendo al bambino la possibilità di esplorare i propri pensieri e le proprie sensazioni a riguardo;
  • Osservare cosa succede nel tempo: le paure possono infatti scomparire o semplicemente modificarsi, trasformandosi in base all’età e alla maturità del piccolo.

Quali sono le tipiche paure dei bambini?

La paura tipica dell’età che va dai 6 mesi all’anno è costituita principalmente dalla figura dell’estraneo. Il compito dei genitori in questo caso è quello di consentire al bambino un’esplorazione sicura di ciò che si trova al di fuori della loro relazione, rimanendo a disposizione come riferimento verso cui fare ritorno nel caso in cui ne avesse bisogno.

Nella fase successiva, fino ai tre anni, i bambini hanno invece paura dell’abbandono e/o di tutte quelle figure o immagini che possono comparire e scomparire (il buio, i mostri etc.). Spesso queste ansie sono da ricondursi alla crescente autonomia che si va conquistando (es. controllo degli sfinteri), che se da una parte rappresenta un’esperienza estremamente eccitante, dall’altra fa però vivere anche l’aspetto del “pericolo” del poter/dover fare da solo.

Quando invece ci si trova di fronte all’inizio del periodo scolare, tra i 6-7 anni, i bambini iniziano a comprendere il ritmo del ciclo vitale, spingendosi a interrogarsi proprio sulla vita e la morte. La paura degli insetti, che spesso emerge a questa età, rappresenta proprio il riflesso della preoccupazione verso l’ignoto, di ciò che non si conosce, e che occupa uno spazio fastidioso nella mente, e da cui si sente il bisogno di difendersi o liberarsi.

Durante l’adolescenza, i timori si sposteranno invece verso i rapporti sociali e la sfera sessuale, manifestandosi anche a livello somatico con arrossamento del viso, disturbi alimentari o simili.
Solo un dialogo costantemente aperto con i genitori potrà permettere al bambino, e poi all’adolescente, di sentirsi al sicuro nell’esprimere le proprie emozioni e di navigare in modo abbastanza fluido attraverso le diverse tappe della crescita. Nei casi in cui i piccoli non riescano a superare le proprie ansie e paure e si crei uno stato di disagio costante e intenso, è invece bene cercare di approfondire l’origine delle stesse, e in tal caso i genitori possono rivolgersi a uno specialista che aiuti il bambino ad affrontarle.

 

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