Come si cura la sindrome del tunnel carpale?

Come si cura la sindrome del tunnel carpale?

Editato da: Jennifer Verta il 13/04/2024

Terapia conservativa, farmaci, infiltrazioni o chirurgia? il Dott. Raffaele Prencipe, esperto in Ortopedia e Traumatologia a Torino, ci aiuta a capire come trattare la sindrome del tunnel carpale

Che cos’è la sindrome del tunnel carpale?

La sindrome del tunnel carpale è una patologia caratterizzata da dolori, formicolii ed intorpidimento a carico di pollice, indice e medio. Il canale carpale è una struttura sita volarmente nel polso attraverso la quale decorrono il nervo Mediano e i tendini flessori. Il nervo Mediano origina a livello nel cavo ascellare, dal plesso brachiale e decorre con i suoi rami fino alle prime 3 dita. Questa struttura nervosa è fondamentale poiché da una parte consente la percezione tattile a livello delle prime 3 dita, dall’altra permette il movimento di flessione della prima falange del pollice e dell’opposizione del pollice innervando l’eminenza tenar, ovvero la porzione muscolosa di pollice posta sul palmo della mano.

In seguito a fratture del polso, artrite reumatoide, in alcuni casi di ipotiroidismo, diabete, gravidanza o per la ripetizione continuativa di gesti lavorativi o sportivi, il legamento trasverso del carpo che si ipertrofizza, le tendiniti, l’ipertrofia sinoviale, la dislocazione ossea in caso di non perfetta consolidazione di una frattura, le eventuali aderenze circostanti al canale carpale possono comprimere il Nervo Mediano compromettendone così le funzioni. Benché la patologia possa colpire qualsiasi persona, statisticamente è più colpita la fascia dai 45 ai 60 anni con una prevalenza per le donne. Dopo aver eseguito una accurata anamnesi, un attento esame obiettivo, una elettromiografia degli arti superiori ed eventualmente un’ecografia del canale carpale, sia statica che dinamica, lo specialista sarà in grado di indirizzare il paziente verso la più appropriata terapia.

Quali trattamenti sono disponibili per curare il tunnel carpale?

Il trattamento della sindrome del tunnel carpale dipende dalla gravità dei sintomi che sono sempre prevalenti rispetto al responso dell’elettromiografia. Quando i sintomi sono lievi ed il dolore ancora sopportabile si tende ad intervenire con una terapia conservativa.

Rieducazione ed Immobilizzazione della mano

Alcune semplici indicazioni possono aiutare i pazienti affetti da sindrome del tunnel carpale in fase iniziale. Quando il dolore è originato da un gesto ripetitivo è bene fare pause frequenti, rilassare la mano, evitare di mantenere una posizione innaturale a lungo o sforzare troppo il polso. Oltre a ciò si consiglia l’impiego di tutori appositi o stecche che mantengano la mano in posizione di riposo, da indossare durante le ore di sonno, in quanto durante le ore notturne il dolore e il formicolio alle dita diventano più intensi.

Terapia Medica

Si basa sull’impiego di farmaci antiinfiammatori, cortisonici, neurotrofici periferici e diuretici nei casi in cui si presenti anche una ritenzione di liquidi. Parallelamente, nei casi in cui siano presenti anche patologie sistemiche si può intervenire sull’alimentazione. Per le persone affette da obesità è consigliabile ridurre l’ingestione di calorie del 30% e prediligere fibre e cibi non lavorati. Per i diabetici è opportuno mantenere l’indice glicemico sotto controllo non eccedendo con i carboidrati. In generale è bene, invece, assumere alimenti che contengano ricchi di antiinfiammatori quali Omega 3, che si trova in sgombro, tonno, aringhe, kiwi, semi di uva e lino etc.) ed antiossidanti (vitamine del gruppo A, C, E).

Infiltrazioni

Si iniettano farmaci antiinfiammatori e cortisonici nel canale carpale. I risultati sono solitamente apprezzabili per qualche settimana, ma non sono definitivi.

Terapia fisica

I trattamenti fisiatrici possono essere molto utili associandoli alla terapia medica nei casi in cui non si ritenga opportuno intervenire chirurgicamente.

Quando intervenire con l’intervento chirurgico?

L’intervento chirurgico è eseguito per i pazienti che si presentano con una sintomatologia “importante”, quindi nei casi in cui il paziente riferisce di svegliarsi per il dolore o il formicolio alle dita, nei pazienti in cui la sensibilità delle prime 3 dita è nettamente diminuita e nei pazienti che presentano un deficit di forza di presa. In presenza di questi sintomi l’intervento deve essere eseguito anche in caso di elettromiografia negativa. Bisogna porre molta attenzione nella lettura dell’elettromiografia. Un’indagine che ci parla di “assenza di conduzione“ o di “compromissione della branca motoria” è un campanello d’allarme, in questi casi l’intervento deve essere eseguito in urgenza. Bisogna intervenire anche nei casi in cui non abbiamo avuto risultati soddisfacenti dalle precedenti terapie incruente.

L’ intervento chirurgico consiste nella decompressione del Nervo Mediano attraverso una sezione del legamento trasverso del carpo con tecnica “Mini Open“ o “Endoscopica“ , i risultati delle 2 tecniche sono esattamente sovrapponibili. L’intervento avviene in Day Hospital, in anestesia locale e non dura più di 3/5 minuti. La cicatrice è di circa 1 centimetro. Dopo l’intervento si assiste ad una scomparsa dei sintomi quasi immediata, anche se la piena ripresa della funzionalità del nervo dipenderà dal grado di compromissione raggiunto prima dell’operazione. Nei gradi giudicati estremi dalla elettromiografia, nei pazienti diabetici e nei pazienti con compromissione neurologica sistemica il miglioramento dei sintomi sarà invece parziale e si otterrà in tempi lunghi. Il paziente può riprendere da subito le proprie attività sociali e lavorative con una limitazione posta solo per attività lavorative manuali impegnative o per attività sportive per un periodo di 20 giorni.

Ortopedia e Traumatologia a Torino