Come trattare le varici

Come trattare le varici

Editato da: Marta Buonomano il 13/04/2024

Intervento per curare le varici: come scegliere la tecnica più adatta? Ce lo dice il Prof. Alberto Caggiati, esperto in Chirurgia Vascolare a Roma

Con quale tecnica devono essere operate le mie varici? 

Fino a qualche anno fa tutte le gambe varicose venivano operate allo stesso modo, favorendo in alcuni casi l’insorgenza di recidive. Oggi invece il chirurgo vascolare dispone di tecniche differenti, tutte molto valide. Ma attenzione: contrariamente a quanto viene talvolta reclamizzato, nessuna delle tecniche disponibili può essere considerata ideale, quella cioè che ottiene i migliori risultati in tutti gli arti varicosi. Questo perché le vene varicose sono differenti da arto ad arto. Ne consegue che il trattamento chirurgico debba essere “confezionato su misura”, scelto cioè arto per arto sulla base del tipo di varici presenti. Può accadere addirittura che, nella stessa persona, un arto richieda l’uso combinato di più tecniche (ad esempio, chirurgia e sclerosi) mentre per l’altro arto sia indicata tutt’altra metodica (ad esempio il Laser).  Di seguito una sintesi delle indicazioni e dei limiti delle metodiche più comunemente impiegate: 

  • La chirurgia tradizionale, più radicale, basata sullo “stripping” delle vene safene, è ancor oggi necessaria negli arti con varici di maggior gravità ed estensione. Al contrario, lo stripping può essere eccessivo nelle forme iniziali di malattia varicosa.
  • La chirurgia correttiva o mininvasiva (acronimi: CHIVA e ASVAL) si basa sulla asportazione mirata dei principali tronchi varicosi (varicectomia) che viene eseguita tramite piccolissime incisioni cutanee. Questo tipo di chirurgia è meno invasiva ma si addice alle fasi iniziali della malattia quando le varici sono meno estese e le safene indenni.  
  • La chirurgia laser è indicata nel trattamento delle vene safene che non vengono asportate ma obliterate. Particolari tipi di laser si addicono al trattamento delle varici minori.  
  • La terapia sclerosante con schiuma, evoluzione della classica terapia con sclerosante liquido, trova principale indicazione nel completamento di trattamenti chirurgici, nel trattamento delle varici minori e delle varici recidive. Inoltre, in considerazione della scarsa invasività, la scleroterapia con schiuma rappresenta una valida opzione terapeutica nell’anziano o quando siano presenti rischi operatori elevati. Anch’essa è controindicata in caso di safene molto dilatate. 

Che tipo di anestesia per il mio intervento? 

Grazie all’evoluzione delle tecniche e dei farmaci oggi a disposizione degli anestesisti, tutti i trattamenti sopradescritti possono essere eseguiti anche senza anestesia generale (anestesia locale, locoregionale o in sedazione).

E se non mi opero? 

Qualora il paziente varicoso rifiuti l’intervento o questo non sia possibile, è necessario in tutti i casi indossare calze elastiche prescritte dallo specialista. Queste non eliminano le vene varicose ma ne ritardano l’evoluzione, ne controllano i sintomi e ne prevengono le complicanze. 

 

Concludendo, le vene varicose sono diverse per gravità ed estensione da persona a persona e da gamba a gamba. Non esiste quindi un metodo di trattamento ottimale valido per tutte le gambe varicose. Una accurata valutazione clinica e strumentale con ecocolordoppler, permette allo specialista di definire la tattica e la tecnica chirurgica più appropriata per ciascun arto varicoso.

 

Editor: Marta Buonomano

Angiologia a Roma