Diabete: una vera e propria epidemia globale

Diabete: una vera e propria epidemia globale

Editato da: Karin Mosca il 22/02/2023

La rapida diffusione del diabete, registrata sia nelle aree industrializzate che in quelle in via di sviluppo, fa pensare ad una vera e propria epidemia. Non solo in Europa e negli Stati Uniti, ma anche in Asia e Africa la presenza della malattia sembra aumentare costantemente. Ne parla la Prof.ssa Graziella Bruno, esperta in Medicina Interna e Diabetologia a Torino

Diabete, un problema che riguarda tutto il mondo

Il diabete è comunemente considerato un problema del mondo occidentale, cioè quella parte del mondo economicamente più forte e dove l’alimentazione non sempre è quella corretta. In realtà, recenti dati hanno riscontrato una presenza allarmante della malattia anche nelle aree geografiche più svantaggiate.

In Camerun è stato registrato un aumento dei malati di diabete di quasi il 200% dal 1990 ad oggi. Nell’Africa sub-sahariana, così come in altre aree in via di sviluppo, il problema principale è rappresentato dalla disponibilità dell’insulina: in Sudan, ad esempio, la cura di un bambino diabetico assorbe il 65% del reddito familiare, imponendo quindi dolorose scelte di sopravvivenza al nucleo familiare. A tutt’oggi, in Africa, il diabete viene considerato una malattia mortale.

In Asia, invece, le disuguaglianze colpiscono soprattutto il sesso femminile, che ha un minor accesso alle cure rispetto al sesso maschile. È l’India il paese che, a livello mondiale, ha la maggior prevalenza di diabete, a causa del progressivo incremento dell’obesità.

Alcune cattive abitudini di vita, che comprendono un eccessivo introito calorico e la riduzione dell’attività fisica, hanno avuto conseguenze negative sull’intera popolazione mondiale. Negli USA, dove l’obesità infantile rappresenta una problematica sociale particolarmente importante, l’aspettativa di vita della popolazione è destinata a ridursi anziché ad aumentare: la progressiva incidenza di diabete tra bambini e giovani adulti aumenta il rischio di complicanze, tra cui nefropatia, insufficienza renale terminale e cardiopatia ischemica. Sono queste patologie particolarmente gravi, in grado di compromettere la sopravvivenza delle persone affette.
Se sei interessato al tema, la Dott.ssa Graziella Bruno ha scritto un altro articolo sulla diagnosi e la prevenzione del diabete!

Il diabete in Italia

Anche in Italia la prevalenza del diabete è aumentata. L’incremento è particolarmente evidente negli anziani, che rappresentano i due terzi della popolazione diabetica. Le disuguaglianze sociali, poi, agiscono sul rischio di contrarre il diabete: ne sono più soggette le donne e le persone appartenenti alle classi sociali più basse.

La classe sociale più bassa, infatti, è un indicatore di obesità e di ridotta attività fisica e si associa, quindi, ad un maggior rischio di diabete. I dati italiani sottolineano come stili di vita insalubri, associati all’obesità, siano più frequenti soprattutto nelle donne. L’attività di prevenzione tramite strategie di screening, quindi, dovrebbe essere rivolta in modo particolare a questa fascia della popolazione. 

I risvolti economici del diabete

L’epidemia di diabete ha anche importanti risvolti economici. In Italia i diabetici sono responsabili di un consumo di farmaci 3-5 volte superiore rispetto ai non diabetici di pari età, soprattutto a causa dell’assunzione di farmaci per il trattamento delle complicanze cardiovascolari. Il costo del trattamento di complicanze come macroangiopatia, retinopatia, nefropatia e neuropatia, poi, è particolarmente elevato. La prevenzione del diabete, con strategie sia individuali che collettive, si deve basare sull’assunzione di stili di vita adeguati: è questa l’unica soluzione per ridurre l’elevato costo sociale della malattia.

Medicina Interna a Torino