Dottore, mi fa male tutto e non ho l’influenza!

Dottore, mi fa male tutto e non ho l’influenza!

Editato da: Cristina Quaranta il 07/01/2020

"Dottore mi fa male tutto e mi sento sempre stanco, cosa ho?" È una domanda che molti medici sentono di frequente all´inizio di una visita. In alcuni casi la diagnosi finale è Sindrome Fibromialgica (o Fibromialgia). Ce ne parla la Dott.ssa Cecilia Di Biagio, esperta in Fisiatria a Roma

Cos’è la Sindrome Fibromialgica?

Come dice lo stesso nome è una condizione complessa caratterizzata da sintomi differenti che interessano prevalentemente cute, muscoli e tendini, ma anche altri apparati. È bene chiarire subito che, pur avendo un interessamento sistemico, non porta alla degenerazione degli organi e dei tessuti, e che è benigna anche se cronica. Proprio a causa della varietà di sintomi, della sua insorgenza subdola e spesso non direttamente riconducibile ad un evento scatenante, nella maggior parte dei casi la diagnosi viene fatta dopo molto tempo dalla sua insorgenza, e dopo l’esclusione di altre patologie con sintomi e segni simili.

Come si presenta la Fibromialgia?

I sintomi sono molto vari e possono modificarsi nel tempo nella stessa persona.

Di base ci sono i dolori diffusi che durano da almeno 3 mesi, "affaticamento muscolare" con ridotta resistenza alla fatica, crampi (soprattutto notturni). A questi si associano in vario modo:

  • Disturbi del sonno, con stanchezza al risveglio e/o risvegli ripetuti durante la notte;
  • Rigidità muscolare (soprattutto la risveglio);
  • Riduzione del tono dell’umore con o senza ansia;
  • Difficoltà di concentrazione;
  • Cefalea di tipo muscolo-tensiva (in alcuni casi vera e propria emicrania);
  • Sindrome del colon irritabile;
  • Alterazione della sensibilità cutanea come allodinia e/o iperalgesia;
  • Urgenza minzionale, dolore alla minzione, dolori mestruali, ecc.

Quali sono le cause della Sindrome Fibromialgica?

In realtà ancora non c’è un accordo su cosa possa scatenare questa sindrome. Studi recenti sono indirizzati su alterazioni dei mitocondri (organelli che si trovano nelle cellule e producono energia), ma soprattutto su alterazioni a livello del Sistema Nervoso di due neurotrasmettitori (serotonina e dopamina) detti "ormoni della felicità" o "ormoni dell’euforia", per il compito che svolgono nell’organismo (controllano tra l’altro, l’umore, il movimento, l’attenzione, la memoria, il ritmo sonno/veglia, la motilità intestinale, il sistema immunitario). La carenza funzionale può dipendere da una ridotta introduzione con gli alimenti dei precursori di questi due ormoni (diete squilibrate), o sembrerebbe più frequente, da fattori genetici che portano ad una ridotta produzione degli ormoni e/o dei loro recettori, o alla produzione di anticorpi contro questi ormoni.

Comunque, ad una attenta anamnesi anche remota, l’origine della Fibromialgia sembrerebbe spesso legata ad un trauma fisico e/o psichico.

Come si fa diagnosi della Sindrome Fibromialgica?

La diagnosi è clinica, dopo esclusione di altre patologie con sintomi simili. Il medico, in genere, si trova davanti una persona in buona salute, ma fortemente sofferente e, come già detto, con sintomi vaghi e vari, apparentemente non collegati tra di loro. Alcune persone affermano di sentirsi "come se avessero sempre l´influenza".

Come segni riscontrati dal Medico vi sono:

  • Dolorabilità alla pressione sui tender point;
  • Negatività agli esami del sangue e Rx per indici di altre patologie (soprattutto reumatiche), e ad altri esami eventualmente richiesti per escludere neuropatie, patologie vescicali, intestinali, ecc.;
  • Assenza di segni durante la visita che possano far pensare ad altre malattie.

Come si tratta questa sindrome?

Data la complessità e simultaneità dei sintomi, il trattamento risulta necessariamente complesso, e può comprendere:

  • Farmaci e/o integratori che lavorino sul tono dell’umore, sul ritmo sonno/veglia, sul dolore, sull’infiammazione, sulla contrattura muscolare, la funzionalità intestinale, ecc.;
  • Supporto psicologico che aiuti il soggetto a modificare il proprio stile di vita, a gestire l´ansia, ad accettare una terapia che dura sicuramente lunghi periodi di tempo, e soprattutto a "non mollare";
  • Adeguata fisioterapia oltre ad attività fisica regolare ed adattata al singolo soggetto per aiutare il movimento, l’agilità e il rilassamento; oltre a stimolare la produzione di serotonina (per cui bastano 30 minuti al giorno di camminata a passo veloce);
  • Cambiamento dello stile di vita con movimento regolare, recupero della socializzazione, adeguati periodi di riposo, correzione dell’alimentazione con l’introduzione di cibi che contengano gli amminoacidi precursori della dopamina e della serotonina. La "dieta mediterranea" è spesso sufficiente. Laddove non dovesse bastare, o nei soggetti con stili alimentari restrittivi, si può ricorrere ad integratori.

Comunque, nel 2017 la E.U.L.A.R. (Lega Europea contro le Malattie Reumatiche) ha pubblicato delle raccomandazioni nelle quali si evidenzia l´importanza dei trattamenti non farmacologici e della personalizzazione delle terapie nei soggetti con Fibromialgia, e quindi, di nuovo, il ruolo centrale attivo che ogni soggetto deve tenere per migliorare la propria condizione.

Fisiatria a Roma