Emorroidi: parliamone senza vergogna

Emorroidi: parliamone senza vergogna

Editato da: Valerio Bellio il 12/04/2023

Cosa sono le emorroidi? Il Dottor Andrea Comba, Chirurgo dell’apparato digerente e Proctologo, ci spiega di cosa si tratta, quali sono le cause e cosa fare quando si è colpiti da questo diffusissimo disturbo.

Cosa sono?

Il plesso emorroidario (un sistema venoso nel canale anale) è presente in tutti gli individui ed è coinvolto nel modo in cui tratteniamo o no le nostre feci. Quando le vene sottomucose presenti nel canale anale si dilatano, si formano le emorroidi, solitamente associate anche ad uno scivolamento del rivestimento interno del retto.

Le emorroidi diventano un vero e proprio problema quando si ingrossano e assumono una forma simile a dei grappoli (gavoccioli), problema che incide pesantemente sulla qualità della vita. Infatti, oltre ad essere molto fastidiose, possono causare dolore e sanguinare.

Perché vengono le emorroidi?

Oltre alla predisposizione familiare e a fattori di età (di solito si presentano negli ultracinquantenni), anche l’alimentazione è coinvolta nella formazione delle emorroidi:

  1. Bere meno di 1 litro al giorno può provocare stitichezza. Il paziente deve spingere per defecare e questo sforzo può causare o favorire la malattia emorroidaria.
  2. I cibi speziati o pepati, bere troppo caffè o superalcolici, mangiare quantità eccessive di cioccolato: tutto ciò aggrava la situazione.

Cosa si può fare?

Ci si deve rivolgere ad un proctologo, ossia un medico specializzato nelle problematiche della regione ano-rettale, che valuterà la gravità del problema in base ad una scala. Ci sono, infatti, 4 gradi della patologia emorroidaria: il primo è il meno problematico; il quarto è il più grave.

Il tipo di cura dipende dalla gravità delle emorroidi:

  1. Se il problema è lieve, generalmente basta apportare delle piccole modifiche alle proprie abitudini alimentari e al proprio stile di vita: bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno; assumere fibre attraverso la frutta e la verdura; fare esercizio fisico.
  2. Se il grado della patologia è avanzato, è necessario un trattamento più radicale: o una terapia ambulatoriale, cioè la legatura elastica delle emorroidi, o un intervento chirurgico in sala operatoria.

Il proctologo valuterà il tipo di operazione da eseguire in base ad ogni caso e ad ogni paziente. Gli interventi sono risolutivi, non sono eccessivamente dolorosi e consentono di ritornare velocemente alle normali attività quotidiane. Il problema è più diffuso di quel che si pensa: non ci si deve vergognare e non bisogna esitare a chiedere aiuto ad uno specialista.            

 

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Emorroidi: un problema molto comune              

Colonproctologia a Torino