Endoscopia digestiva: nuove tecniche di ultima generazione

Endoscopia digestiva: nuove tecniche di ultima generazione

Editato da: Veronica Renzi il 06/09/2023

L’endoscopia digestiva è una tecnica che si effettua nel caso di disturbi al sistema digerente: il Prof. Ricciardiello, esperto in Gastroenterologia a Bologna, spiega quali sono le nuove tecniche in questo campo

Endoscopia digestiva e colonscopia

L’endoscopia digestiva è una tecnica non chirurgica che ci consente di esplorare il tubo digerente dal suo interno. Le tecniche di endoscopia digestiva più frequenti sono la gastroscopia o esofago-gastro-duodeno-scopia che consente l’esplorazione del tubo digerente superiore, in particolare dell’esofago, dello stomaco e del duodeno.

La colonscopia, invece, consente l’esplorazione non solo del colon retto, ma anche dell’ultimo tratto dell’intestino tenue, chiamato ileo terminale. L’endoscopia digestiva si avvale di strumenti di ultima generazione che consentono l’esplorazione nel dettaglio anche di minime anomalie presenti nel tubo digerente. Le tecniche sono abbastanza standardizzate e vengono effettuate dopo la somministrazione di una sedo-analgesia per rendere più confortevole l’indagine, mentre nel caso della gastroscopia si utilizza un anestetico locale che viene spruzzato in gola prima dell’indagine. Entrambe le tecniche vengono svolte con il paziente in posizione di decubito laterale.
La gastroscopia diagnostica è solitamente un esame abbastanza breve, mentre la colonscopia necessita di tempi di esplorazione più lunghi poiché il colon ha una lunghezza superiore rispetto al tubo digerente. Tuttavia, entrambi gli esami sono ben tollerati soprattutto per l’utilizzo della sedo-analgesia. 

Quali strumenti vengono utilizzati e come?

Gli strumenti utilizzati funzionano in questo modo: sulla punta dello strumento si trova una telecamera che convoglia le immagini attraverso delle fibre ottiche ad un processore, che a sua volta le proietta sul monitor permettendoci l’esplorazione. Gli strumenti di ultima generazione oltre ad essere estremamente flessibili hanno un’altra caratteristica, quella di poter, grazie all’alta definizione, valutare con grande dettaglio le alterazioni a carico della mucosa. Oltre a ciò abbiamo anche la possibilità di utilizzare delle tecnologie più avanzate come la Magnificazione o il Narrow-Band Imaging, che ci permettono di ingrandire la visione di alcune anomalie per analizzarle nel dettaglio cambiando il fascio di luce dello strumento. 

Quando è necessaria un’endoscopia digestiva?

L’endoscopia digestiva va effettuata in caso di disturbi che riguardano o il tubo digerente superiore o il tubo digerente inferiore. Nel caso della colonscopia abbiamo programmi di screening per l’identificazione precoce dei tumori del colon retto. Essi coprono la popolazione tra i 50 e 70 anni attraverso l’esame della ricerca del sangue occulto fecale, che se risulta positivo indica che il paziente dovrà sottoporsi alla colonscopia. Questa è particolarmente utile per identificare lesioni pre-maligne, la cui rimozione riduce lo sviluppo di cancro al colon. Inoltre, la colonscopia può essere effettuata anche in pazienti sintomatici: se abbiamo una anemizzazione, una diarrea cronica resistente alle terapie o se c’è il sospetto di malattia infiammatoria cronica intestinale, è qui che la colonscopia può aiutare a fare una diagnosi. Per quello che riguarda la gastroscopia, essa viene effettuata se c’è resistenza alle terapie, il sospetto di un’ulcera duodenale, o se c’è il sospetto di un tumore delle vie digestive superiori, in particolare esofago e stomaco che sono i tumori più frequenti del tubo digerente superiore.

Come prepararsi all’esame?

Le preparazioni di gastroscopia e colonscopia sono diverse, per quanto riguarda la gastroscopia è molto semplice, basta il digiuno dalla sera precedente. Per la colonscopia il paziente deve invece assumere un preparato, solitamente un lassativo, che serve per pulire adeguatamente il colon in modo da poter esplorare con massima precisione la mucosa. Il preparato viene assunto in due tempi, se l’esame viene fatto la mattina una parte viene assunta la sera precedente e in parte la mattina presto, se l’esame viene svolto il pomeriggio il preparato può essere preso tutto la mattina. È fondamentale infine anche un accorgimento dietetico per ridurre l’apporto di fibre i 5 giorni precedenti all’esame affinché in questo modo si possa ottenere il massimo della pulizia nel paziente.

Qual è la differenza tra endoscopia digestiva diagnostica ed endoscopia digestiva interventistica?

Possiamo distinguere l’endoscopia digestiva in diagnostica e interventistica o terapeutica. Fondamentalmente l'endoscopia digestiva diagnostica permette l’esplorazione del tubo digerente e la valutazione di eventuali anomalie. Attraverso un canale operativo che è posto in ogni endoscopio inoltre riusciamo ad eseguire delle biopsie con cui perfezioniamo il quadro diagnostico della situazione del paziente. 
L’endoscopia digestiva terapeutica invece si avvale invece di una serie di strumenti che ci permettono di intervenire sul paziente e viene eseguita in caso di sanguinamenti attivi (es. in caso di emorragia digestiva causata da ulcera). L’endoscopia terapeutica ci permette quindi di trattare il sanguinamento con terapie iniettive o effettuando un’emostasi meccanica, ovvero utilizziamo delle clip metalliche per chiudere i vasi che stanno sanguinando.
L’endoscopia digestiva interventistica è molto importante per quanto riguarda il colon, in particolare, la colonscopia viene spesso utilizzata per lo screening del cancro del colon retto e ciò ci permette di identificare delle lesioni pre-maligne che noi chiamiamo polipi adenomatosi o adenomi e la cui rimozione riduce il rischio di sviluppo verso il cancro del colon. Quest’ultimo è un altro esempio di endoscopia digestiva interventistica perché attraverso la polipectomia endoscopica interveniamo sul paziente ed evitiamo la progressione verso il cancro del colon.

 

Gastroenterologia a Pianoro