Fibromialgia: una malattia invisibile

Fibromialgia: una malattia invisibile

Editato da: Marta Buonomano il 23/05/2019

La fibromialgia è una condizione caratterizzata da dolore cronico. Il Dott. Nicola Castaldini, esperto in Medicina Interna a Forlì-Cesena, ci spiega perché è difficile diagnosticarla

Che cos’è la fibromialgia?

La fibromialgia è una patologia reumatica idiopatica (di cui non si conoscono le cause) e multifattoriale (determinata da molteplici fattori) conosciuta anche con il nome di sindrome fibromialgica o FM. La principale caratteristica di questa sindrome è il dolore cronico che colpisce muscoli, tendini e legamenti in maniera diffusa, fluttuante e migrante, spesso associato a rigidità, astenia, disturbi del sonno, alterazioni della sensibilità e possibili disturbi d’ansia. La FM colpisce principalmente le donne adulte con età compresa tra 25-35 e 45-55 anni. Si stima che circa il 2-8% della popolazione ne sia affetto.

Perché è così difficile diagnosticarla?

Nei pazienti affetti da fibromialgia, i valori indicati dagli esami diagnostici, di laboratorio ed istologici sono nella norma; pertanto la diagnosi è clinica e si basa sull’esclusione di altre patologie. Il sintomo principale è il dolore a carico dei tender points (punti la cui pressione provoca dolore): in assenza di altre condizioni patologiche, se un paziente manifesta dolore per più di un mese in entrambi i lati del corpo, sia nella parte inferiore che superiore, e se questo dolore viene evocato alla pressione di almeno 11 dei 18 trigger points, si può parlare di fibromialgia. Altri sintomi di FM associati al dolore sono:

  • Disturbi del sonno
  • Ipostenia (diminuzione della forza muscolare negli arti superiori) e astenia, soprattutto sotto sforzo;
  • Fenomeno di Raynaud (formicolio, pallore e colore bluastro della cute in seguito al freddo o emotività);
  • Rigidità nei movimenti quando ci si sveglia e crampi notturni;
  • Disturbi urinari (es. cistite ricorrente) e mestruali;
  • Tremore e contrazioni involontarie (fascicolazioni);
  • Disfunzione dell'articolazione temporo-mandibolare;
  • Parestesia e disestesia;
  • Cefalea e acufeni;
  • Difficoltà di concentrazione e sensazione di confusione o stordimento;
  • Ansia, depressione, attacchi di panico e metereopatia;
  • Alterazioni dell'equilibrio;
  • Disfunzioni gastrointestinali (es. colon irritabile), dispepsia (digestione difficile) e disfagia (fatica nel deglutire, bolo faringeo);
  • Alterazione delle unghie, secchezza ed ipersensibilità di occhi bocca e pelle (es. fotofobia);
  • Vestibolite (infiammazione cronica del vestibolo vulvare) e dispareunia (dolore alla penetrazione vaginale);
  • Dolore persistente anche a seguito dell’assunzione di antidolorifici ed antinfiammatori.

Quali sono le terapie contro la fibromialgia?

I trattamenti per la fibromialgia possono essere:

  • Terapie farmacologiche
  • Terapie termali
  • Trattamenti fisioterapici
  • Ossigeno-ozonoterapia
  • Magnetoterapia a bassissimo campo

Inoltre, anche lo stile di vita caratterizzato da una corretta alimentazione ed una regolare attività fisica è un valido alleato contro la fibromialgia.

Medicina Interna a Forlì