Il disturbo borderline della personalità
Pervasiva instabilità delle relazioni interpersonali, dell’autostima e dell’umore, marcata impulsività, presenza di "disperati" sforzi per evitare abbandoni reali o immaginati: ecco alcune caratteristiche essenziali del Disturbo Borderline di Personalità descritte nel DSM da un punto di vista fenomenologico
Che cos'è il disturbo borderline della personalità?
Nella clinica psicoanalitica è riconducibile a uno "stato limite" tra nevrosi e psicosi (Kernberg). Alcuni autori parlano di psicosi “fredde” (Kestemberg) o “bianche” (Green).
Nell’orientamento psicoanalitico lacaniano si parla di "psicosi ordinaria" (Miller e Lacan), concezione che rimarca un punto essenziale: non è più fondamentale cosa “non funziona” nel soggetto ma cosa lo “tiene insieme”, facendolo funzionare mediante delle compensazioni o supplenze, grazie cioè a quelle invenzioni singolari che consentono di trovare un loro modo unico di stare al mondo.
Dal punto di vista epidemiologico i soggetti con questa diagnosi rappresentano l’1,8% della popolazione ed evidenziano marcata instabilità affettiva e reattività incontrollata; inoltre, si nota che il numero delle donne con questa diagnosi è tre volte superiore a quello degli uomini.
Sintomi del disturbo borderline
Ecco alcuni sintomi osservabili dal punto di vista fenomenologico:
- estrema sensibilità ai cambiamenti ambientali;
- intensi timori misti a rabbia disfunzionale in situazioni di abbandono o separazione o a fronte di imprevisti.
Il soggetto con questa diagnosi presenta una significativa instabilità affettiva e reazioni aggressive ed esagitate difronte al rifiuto, alla critica o qualsiasi altro aspetto che può, senza ragioni o evidenze, essere percepito come un attacco personale; frequenti sono anche gli scatti di ira e difficoltà nel controllare le emozioni e si registrano spesso minacce di suicidi o condotte autolesioniste.
Vi sono repentini e radicali cambiamenti circa l’immagine di sé in merito a: obbiettivi, aspirazioni, opinioni e progetti lavorativi, identità sessuale, valori e relazioni sentimentali o amicali.
Trattamento del disturbo borderline
Oltre alle psicoterapie cognitivo-comportamentale, dialettico-comportamentale, metacognitivo interpersonale o schema therapy, per i soggetti con questa diagnosi, è possibile anche una presa in carico in una terapia psicodinamica di orientamento psicoanalitico.
Spesso è consigliata anche una terapia con antipsicotici di seconda generazione (che agiscono sull’instabilità affettiva, impulsività, ostilità, ansia e sintomi psicotici), stabilizzatori dell’umore e antidepressivi, i quali agiscono sulla depressione, rabbia, ideazione suicidaria.