Il tumore del pancreas tra prevenzione e speranza di guarigione

Il tumore del pancreas tra prevenzione e speranza di guarigione

Editato da: Marta Buonomano il 05/05/2020

L’80% dei pazienti che scopre di avere il tumore del pancreas lo fa quando ormai non è più operabile. Ma è davvero tutto perduto? A rivelarcelo e a parlarci di prevenzione è il Dott. Giovanni Butturini, esperto in Chirurgia Generale a Verona

Il tumore non è operabile: tutto è perduto?

L’80% dei pazienti che scopre di avere il tumore al pancreas, lo fa in un momento in cui il tumore non è operabile, non è tecnicamente resecabile, ma questo significa che tutto è perduto? Assolutamente no. È importante studiare il paziente, stadiarlo con la TAC, con la risonanza magnetica dell’addome, ottenere un esame citoistologico, un ago aspirato o una biopsia e dare un nome e un cognome a questo tumore. Successivamente è fondamentale sollevare il paziente dai sintomi presenti come dall’ittero ostruttivo che ostacola qualsiasi terapia, anche la chemioterapia. Una volta che il paziente è stadiato e sono stati ridotti i sintomi, va avviato alle chemioterapie, in grado di ridurre la dimensione del tumore e fare in modo che questo tumore non resecabile possa diventare resecabile. Il messaggio è quindi chiaro: non dobbiamo perdere il coraggio di fronte ad un tumore che viene refertato come non resecabile, si deve arrivare ad un consulto specialistico e poi il chirurgo, l’oncologo ed il radioterapista decideranno nei mesi successivi della vita del paziente le chemioterapie da eseguire, associando in alcuni casi anche la radioterapia. Infine si giunge alla fase di down-staging che vuol dire “portare ad uno stadio più basso”, o migliore, e permettere anche a questi pazienti inizialmente più sfortunati di arrivare ad una terapia chirurgica con intento radicale.

È possibile prevenire il cancro del pancreas?

Le cause del cancro del pancreas sono molteplici, ci sono infatti dei fattori che ereditiamo e che pertanto, non possiamo cambiare: il nostro patrimonio genetico. Poi ci sono i fattori ambientali e lo stile di vita, e su questi invece possiamo fare molto: il fumo di sigaretta è sicuramente un fattore di rischio per sviluppare il cancro del pancreas, oltre che il cancro al polmone e della vescica. Il fumo quindi va bandito, perché sicuramente avremo la vita più lunga senza. Dall’altro lato, lo stile di vita e le abitudini alimentari sono altrettanto importanti: l’obesità è un altro fattore di rischio. Una dieta sana ed uno stile di vita con movimento, aiutano senz’altro a prevenire il cancro del pancreas. Inoltre, un certo numero di pazienti sviluppa il cancro del pancreas nell’ambito di famiglie che già sono state colpire da questo tumore. Un caso su 10 di tumori al pancreas sono infatti inseriti in cancri familiari e da questo punto di vista è importante informarsi sulla prevenzione e richiedere un consulto genetico per capire se davvero si è in una famiglia a rischio. In caso positivo, è possibile ottenere l’inserimento in un registro nazionale dei tumori familiari, che consiglia degli esami per cercare di individuare delle lesioni preneoplastiche.  

Chirurgia Generale a Peschiera del Garda