L’incontinenza urinaria: perché le donne sono le più colpite?

L’incontinenza urinaria: perché le donne sono le più colpite?

Editato da: Marta Buonomano il 06/05/2020

Il nostro esperto in Ginecologia e Ostetricia a Torino, il Dott. Flavio Armellino, ci spiega cosa si può fare per affrontare una condizione che crea un particolare disagio: l’incontinenza urinaria

Quando si può parlare di incontinenza urinaria?

Per incontinenza s’intende l’incapacità di controllare e trattenere la perdita di urina. Questa condizione rappresenta grande problema per chi ne soffre, in quanto anche piccole fughe sono fonte di disagio sociale oltre che di igiene.

Perché le donne sono le più soggette ad incontinenza?

L’incontinenza interessa circa il 30% delle donne anziane e il 15% degli uomini anziani. Le donne sono i soggetti maggiormente affetti da questo disturbo per un problema di anatomia degli organi pelvici. I motivi principali possono essere:

  • Donna con un vestito bluLe gravidanze e i parti per via vaginale, i quali possono indebolire i muscoli che circondano l’uretra (ultimo tratto delle vie urinarie che unisce il collo della vescica con l’esterno) e lo sfintere vescicale;
  • La stitichezza, che può creare distensione dei muscoli perineali e li può indebolire;
  • L’obesità e/o il sovrappeso che, gravando sul pavimento pelvico ne ostacolano il buon funzionamento;
  • Le infezioni urinarie ricorrenti, che possono irritare la vescica creando spasmi sulla muscolatura;
  • La menopausa, che con il calo della produzione ormonale (estrogeni) crea una riduzione di tono della muscolatura con conseguente secchezza delle mucose e particolare irritabilità di queste (problema molto delicato perché crea gravi difficoltà nei rapporti sessuali). Questa può altresì favorire un rilassamento vescicale creando problemi di incontinenza;
  • Il fumo, che predispone ad episodi bronchitici e alla tosse, aggravando l’incontinenza da sforzo;
  • Il prolasso degli organi genitali: normalmente questi organi (vescica, utero, retto) sono sostenuti dalla muscolatura pelvica, ma il loro prolasso è spesso contemporaneamente presente in molte donne con incontinenza.

L’incontinenza può inoltre essere un disturbo temporaneo, magari collegato con assunzione di farmaci con effetto diuretico, o cronico (talvolta, guaribile).

Tipi di incontinenza

Esistono diversi tipi di incontinenza:

  • Incontinenza da urgenza, con un bisogno urgente e irrefrenabile di urinare;
  • Incontinenza da stress, caratterizzata da perdite causate dall’aumento della pressione addominale (ad es. da tosse, starnuti o sollevamento di pesi)
  • Incontinenza mista, in cui possono coesistere sia la “urge incontinence” che la incontinenza da stress;
  • Incontinenza funzionale, caratterizzata da perdita di urina associata ad un disturbo fisico o cognitivo (demenza, morbo di alzheimer, ictus).

Quando rivolgersi ad uno specialista?

donna in visita con una dottoressaAlle prime manifestazioni del disturbo è importante informare il proprio medico di famiglia o il ginecologo, i quali in base ai sintomi espressi e alla l’età della paziente decideranno gli esami e le cure più appropriate da effettuare (esame delle urine e urocoltura, esami del sangue, ecografia addominale, esame urodinamico). La visita ginecologica è indispensabile per le donne per valutare eventuale presenza di prolassi, secchezza vaginale, masse pelviche con azione di compressione sulla vescica.

Come curare l’incontinenza?

La terapia migliore verrà decisa in base alle problematiche riscontrate. Potrà spaziare da una semplice fisioterapia con esercizi di riabilitazione per il pavimento pelvico, ad una elettrostimolazione della muscolatura pelvica, ad una terapia ormonale sostitutiva in caso di secchezza vaginale e delle mucose, fino ad arrivare nei casi più seri alla terapia chirurgica.

Ginecologia e Ostetricia a Torino