Ernia inguinale: di cosa si tratta?

Ernia inguinale: di cosa si tratta?

Editato da: Veronica Renzi il 08/11/2023

L'ernia inguinale consiste nell'intromissione di una parte dell'intestino tenue o del grasso intra-addominale attraverso la parete addominale, nella zona tra l'addome e le cosce. Ce ne parla in questo articolo il nostro medico specializzato in chirurgia generale

Cos’è l’ernia inguinale?

Un’ernia inguinale si verifica quando si presenta una debolezza nella parete addominale, attraverso la quale il contenuto addominale può protrudere, formando un nodulo. A volte ciò che protrude è del tessuto adiposo, altre volte è una parte dell'intestino che si ingrandisce e può causare danni all'addome.

Quali sono le possibili cause dell’ernia inguinale?

L’ernia può derivare da molteplici cause, la più comune è legata a sforzi fisici ripetitivi. Inoltre, l'ernia può essere causata da un aumento di pressione all'interno dell'addome, che indebolisce le zone più fragili della parete addominale, portando alla formazione di queste protrusioni che sono le ernie.

Quando bisogna operare e quali sono i tipi di chirurgia?

Per tutti i pazienti con ernia inguinale, l'unico rimedio è un intervento chirurgico. Esistono due tipi di chirurgia. La tecnica classica, o tecnica aperta, viene eseguita con l'uso di una rete, secondo la tecnica di Liechtenstein. Questo metodo prevede l'incisione della pelle nella zona interessata per poter inserire una protesi, prevenendo così la ricomparsa dell'ernia.

Attualmente, vengono utilizzate anche tecniche meno invasive come la laparoscopia. L'intervento consiste nell'inserire una protesi nella zona preperitoneale, rinforzando così la parete addominale danneggiata o a rischio di strozzamento.

Quali sono le ultime novità riguardanti queste protesi?

Per evitare lo spostamento della rete, solitamente si utilizza la tecnica di fissazione con punti di sutura all'aponeurosi, che è una sorta di legamento. Questi punti di sutura sono molto delicati e non devono toccare i nervi vicini; se ciò accadesse, il paziente potrebbe soffrire di forti dolori addominali. Questi disturbi post-operatori possono essere dovuti a un'emorragia interna o a una lesione vascolare.

Uno degli ultimi avanzamenti in questo campo riguarda la fissazione della rete senza l'uso di punti di sutura. Questa tecnica è simile a quella usata per il velcro. Si tratta di micro-ganci che aderiscono alla parete muscolare per limitare lo spostamento della rete. Dopo poco tempo, questi ganci vengono normalmente assorbiti dall'organismo, prevenendo così possibili reazioni di intolleranza alla protesi.

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