La chirurgia è uno strumento utile per curare le emorroidi

La chirurgia è uno strumento utile per curare le emorroidi

Editato da: TOP DOCTORS® il 31/10/2023

All’interno dell’ano, al di sotto della membrana mucosa, vi è una fitta rete di vasi sanguigni che oltre a formare un corpo cavernoso, si gonfiano quando vi è un notevole flusso di sangue: in questa maniera l’orifizio può chiudersi completamente. Qual è la causa delle emorroidi? Scopriamolo nel seguente articolo

Cosa sono le emorroidi?

La patologia emorroidaria interessa il plesso venoso presente nell'ano: si verificano accumuli venosi situati nella parte interna del canale anale (il piccolo tubo che collega il retto con l’esterno), definita zona dei cuscinetti vascolari anali. Questi ultimi sono presenti in tutte le persone e hanno come funzione quella di facilitare e ammortizzare il passaggio delle feci durante la defecazione.

L'infiammazione di questi cuscinetti determina la perdita della loro normale consistenza, l'aumento di dimensioni e l'eventuale perdita di sede causando i sintomi più comuni.

emorroidi

Come si manifestano?

I sintomi più comuni includono:

  • emorragia
  • prurito
  • irritazione
  • ano umido
  • dolore

Per ottenere una corretta diagnosi di patologia emorroidaria si eseguono esami specifici come la visita proctologica con l’esplorazione anale e l’anoscopia.

Trattamento delle emorroidi

Il trattamento medico per i pazienti con emorroidi consiste in primo luogo correzione dell'alimentazione con una dieta composta da alimenti ricchi di fibre (verdure, frutta, pane integrale, cereali). È consigliato, inoltre, bere almeno 1,5 litri d’acqua al giorno. Inoltre, nelle forme più lievi può essere utile la terapia topica con creme o pomate locali eventualmente associata a integratori specifici.

In casi specifici e nei casi in cui la terapia medica non funziona, si può intervenire chirurgicamente sfruttando le numerose tecniche specifiche a nostra disposizione

Durante i trattamenti chirurgici, l’anestesia utilizzata è di tipo spinale con sedoanalgesia e il decorso post-operatorio comporta circa due settimane di riposo.

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