La diagnosi della depressione cronica

La diagnosi della depressione cronica

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: TOP DOCTORS® il 13/04/2024

Con Depressione Cronica si indica la presenza degli stessi sintomi clinici di un Disturbo Depressivo Maggiore, ma di minore intensità, variabilità e di lunga durata nel tempo (superiore ai due anni). Nel DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), il Disturbo Distimico è classificato sotto la definizione di Disordine Depressivo Persistente. Gli esperti in Psicologia e Psichiatria ci spiegano di cosa si tratta

 

 

A cosa è dovuta la depressione cronica?

 

Le cause della Depressione Cronica possono essere diverse:

  • Conseguenze di un Episodio Depressivo Maggiore che non ha risposto né è migliorato con il trattamento;
  • Sintomi residui di un Episodio Depressivo Maggiore che è stato trattato efficacemente;
  • Un disturbo specifico e indipendente dall’Episodio Depressivo Maggiore (Disturbo Distimico).

 

Quali sono i sintomi del Disturbo Distimico?

 

La Distimia è un’alterazione dello stato d’animo nel quale si sperimentano i seguenti sintomi:

  • Stanchezza e mancanza di energia,
  • Scoraggiamento e tristezza;
  • Difficoltà a concentrarsi e a prestare attenzione, mancanza di interesse;
  • Poca autostima, sensazione di inutilità e incompetenza;
  • Irritabilità, alta sensibilità alla critica e al rifiuto;
  • Autocritica, pessimismo, insoddisfazione e disillusione;
  • Diminuzione delle attività solitamente praticate nel tempo libero e ritiro dalla vita sociale;
  • Ansia, preoccupazione, timori immotivati e pensieri paranoici.

 

Quante persone ne soffrono?

 

Secondo alcuni studi, circa il 3,5-4% della popolazione europea è colpita da questo disturbo. Le donne sono quelle più colpite da questa patologia.

La percentuale raddoppia nel caso del Disturbo Depressivo Maggiore (MDD).

 

Quali sono le differenze tra Disturbo Distimico e Disturbo Depressivo Maggiore?

 

Gli Psichiatri e gli Psicologi considerano i sintomi del Disturbo Distimico meno gravi rispetto a quelli del Disturbo Depressivo Maggiore, in quanto sono più variabili e le manifestazioni sono di tipo psicologico (cognitive, emozionali, affettive e relative alla motivazione). Nel Disturbo Depressivo Maggiore, i sintomi sono di tipo biologico (inibizione, perdita di appetito e di peso, insonnia) e si assiste ad una “rottura biografica”: non solo il paziente vede cambiare drasticamente il proprio corpo, ma anche tutte le sue abitudini, le sue relazioni e i suoi comportamenti. In poche parole, cambia la sua identità.

Il paziente con Disturbo Distimico non si sente differente da come era prima del disturbo e, anche se con difficoltà, può continuare a vivere secondo i suoi piani e a svolgere le attività di sempre. Tuttavia, per la loro lunga durata, i sintomi del Disturbo Distimico influenzano tutti gli aspetti della vita di chi ne soffre, vita lavorativa e benessere personale compresi.

 

La diagnosi

 

Un elemento molto importante per la diagnosi è saper differenziare i sintomi dalle normali manifestazioni emotive causate da condizioni ed esperienze che non hanno nulla a che fare con la dimensione psicologica.

La tristezza, per esempio, non è per forza il sintomo di una depressione: lo è quando è accompagnata da assenza di reattività agli stimoli ambientali e alla difficoltà di sentirsi soddisfatti.

Un altro fatto da tenere in considerazione nella diagnosi è la mancanza di una causa che spieghi lo stato d’animo del paziente. A volte i sintomi si manifestano in coincidenza con un evento stressante, ma le alterazioni dello stato d’animo persistono per molto tempo oltre la conclusione del conflitto o la scomparsa del fattore di stress.

Il paziente, poi, considera certe situazioni come gravi, insolubili e inevitabili, al contrario di quello che potrebbe pensare una persona non affetta da depressione cronica.

 

Con la collaborazione della Dott.ssa Joana Guarch

Psicologia