La sindrome da congestione pelvica o varicocele pelvico femminile

La sindrome da congestione pelvica o varicocele pelvico femminile

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: Jennifer Verta il 24/08/2023

Con il nome di varici uterine, anche conosciute come varicocele pelvico, si intende l’insieme di sintomi che causano dolore cronico nella zona addominale bassa, che peggiora durante l’ovulazione ed il periodo pre-mestruale in donne fertili che abbiano avuto una o più gravidanze.

Secondo gli specialisti di Angiologia e Chirurgia Vascolare, questa patologia è dovuta alla comparsa di varici negli organi genitali interni, le ovaie e l’utero, a causa dell’incapacità delle vene di questa zona di recuperare le loro dimensioni dopo la gravidanza.

Sintomi delle varici uterine

Inizialmente le varici creano disturbi occasionali, come mestruazioni dolorose, abbondanti e con alterazioni della loro periodicità. Più tardi, questi problemi evolvono in emorroidi, varici alla vulva, varici dallo sviluppo atipico nelle gambe, dolore lombare non relazionato a problemi osteoarticolari della colonna e dolore dopo i rapporti sessuali.

Complicazioni che possono causare le varici uterine

La sindrome da congestione pelvica può causare problemi di fertilità, ovvero, difficoltà a concepire. D’altra parte, può essere anche la responsabile dello sviluppo dell’insufficienza venosa nelle aree inferiori come varici di origine perianale che provocano dolore, gonfiore, pesantezza e tutti quei disturbi tipici dell’insufficienza venosa superficiale. Questo si verifica perché esiste una connessione diretta tra il plesso venoso uterino e la rete superficiale delle gambe. È per tale motivo che in alcune occasioni si sviluppano le varici, soprattutto nella parte interna e posteriore delle cosce e dei polpacci.

Diagnosi per varici

Uno dei primi esami che si realizza è l’ecografia addominale di maniera che rintracci dilatazioni nell’area. Tuttavia, per ottenere una diagnosi sicura è opportuno eseguire una Angio Risonanza Magnetica Nucleare, dal momento che permette di rintracciare con certezza il numero, le dimensioni e la distribuzione delle varici uterine e ovariche.

Trattamenti per le varici uterine

Esiste una percentuale di varici uterine che, se non diagnosticate e trattate, possono condannare la donna ad un problema incurabile. In passato, quando si accertava la problematica venivano impiegati antiinfiammatori e venotonici, che aiutavano ad alleviare i disturbi, ma non risolvevano il problema. Nei casi più gravi, si ricorreva ad una resezione totale dell’utero/delle ovaie con la chirurgia addominale plastica. Più tardi, è stata introdotta la metodica laparoscopica, che consente un trattamento meno invasivo. Da già dodici anni, infine, è stata presentata la tecnica con catetere per via venosa, che si realizza in una sala di Radiologia con piccole infiltrazioni di anestesia locale in maniera da bloccare dall’interno lo sviluppo delle varici. Con questa tecnica si elimina il flusso che regolano ed in questa maniera cessa la pressione a cui sono sottoposte, così che spariscano i sintomi e non si sviluppino nuove vene varicose.

Angiologia