La speranza di vita nei pazienti con tumori al cervello

La speranza di vita nei pazienti con tumori al cervello

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: Valentina Rubino il 19/08/2021

Il tumore al cervello risulta essere una delle patologie e dei tumori più difficili da trattare, tanto che la media delle persone che riescono a sopravvivere a questa sfida è davvero bassa. Tuttavia, esistono casi eccezionali di persone che riescono a sconfiggere questo tumore e che riempiono di speranza i cuori di medici e di altri pazienti. Ce ne parla il nostro esperto in Neurochirurgia

Tumore al cervello: una malattia che spaventa

Un neurochirurgo spesso si trova di fronte a gravi malattie e a tumori maligni con prognosi a breve termine. Questi tipi di tumori, purtroppo, tendono ad avanzare rapidamente e i pazienti che ne soffrono di solito hanno una speranza di vita molto breve, questo nel 95% dei casi. Proprio per questo è una cosa comune per i medici compartimentare le loro menti in modo che i sentimenti non gli impediscano di continuare a trattare i pazienti in modo efficace. Tendono a nascondere l'emozione, per così dire, in un piccolo angolo del loro cervello, anche se a volte si verificano eventi che fanno cambiare la visione delle cose.

Come detto in precedenza, i tumori cerebrali maligni hanno una sopravvivenza di 18-24 mesi, anche con i migliori trattamenti chirurgici, radiologici e chemioterapici; solo il 5% dei pazienti sopravvive a questa media. Nei giorni scorsi quattro pazienti sono passati per l’ufficio di un medico neurochirurgo, quattro pazienti che hanno superato queste barriere statistiche. Li possiamo definire come quattro rappresentanti di quel piccolo, pieno di speranza, 5%. Solo in 15 giorni queste quattro persone hanno rotto le fredde statistiche e hanno oltrepassato qualsiasi previsione.

Casi eccezionali di pazienti con tumore al cervello

La prima era una donna che fu operata all’età di 27 anni; oggi ne ha 39 ed è una giovane e promettente designer. Dopo di lei, arrivò una casalinga le cui condizioni continuano ad evolversi perfettamente. Successivamente, arrivò un paziente che fu operato cinque anni fa, un periodo di tempo che supera di due volte anche le previsioni più ottimistiche. Per ultimo, un uomo al quale fu rimosso un tumore esattamente 15 anni fa. Inutile dire che la coincidenza di questi quattro pazienti in un arco di tempo così limitato, abbia fatto provare una gioia indescrivibile ai medici, tanto che l’emozione, per così dire, è riuscita a uscire da quel piccolo compartimento dentro i loro cervelli.

Questo fa pensare che forse dovremmo iniziare a dare più importanza a questa piccola, imprevedibile ed eccezionale parte che esce dalla media. Possiamo dire che i medici sono composti da un 95% di razionalità e da un 5% di emozioni. Ma la realtà ha dei limiti e questi limiti sono quelli che lasciano spazio alle eccezioni che ci rendono inevitabilmente umani. Alla fine di tutto il 5% non è un numero, ma sono persone reali. E tutti abbiamo il diritto di pensare che apparteniamo a questo 5%, nonostante sia solo un'altra statistica.

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