Polipi del Colon-retto e Polipectomia endoscopica

Polipi del Colon-retto e Polipectomia endoscopica

Editato da: Antonietta Rizzotti il 05/10/2023

La polipectomia endoscopica è la procedura chirurgica utilizzata per la rimozione dei polipi intestinali. Il Dott. Lucio Petruzziello esperto in Gastroenterologia a Roma, ci parla delle principali cause di queste lesione e dei tipi di chirurgia impiegati per la resezione endoscopica.

Che cosa sono i polipi intestinali?

I polipi sono escrescenze della parete interna del tubo digerente che si formano soprattutto nell’ultima parte dell’intestino, cioè nel colon e nel retto. Possono essere di tipo neoplastico (adenomi e lesioni serrate) o non neoplastico (polipi iperplastici).

Gli adenomi si riscontrano in almeno il 25% degli uomini e nel 15% delle donne, per lo più a partire dai 40-50 anni. Gli adenomi e i polipi serrati nascono quasi sempre benigni, e all’esordio solo una piccolissima parte di questi è di tipo maligno.

La crescita di queste lesioni è assai variabile: alcune hanno uno sviluppo lentissimo, di anni, mentre altre possono aumentare di dimensioni in tempi più rapidi. Durante la loro crescita queste possono andare incontro a cancerizzazione e trasformarsi quindi in cancri del colon-retto con potenzialità di metastatizzare al linfonodi circostanti (metastasi locali) o in altri organi (metastasi a distanza).

Quali sono le principali cause dei polipi intestinali?

Le cause dello sviluppo di queste lesioni non è del tutto nota. Sicuramente fattori genetici ed ereditari hanno un peso importante, ma influiscono sulla loro genesi anche l’ambiente e lo stile di vita (es. il consumo di grassi animali e obesità).

I polipi colorettali rimangono asintomatici a lungo. Le lesioni di maggiori dimensioni possono sanguinare, determinando la comparsa di sangue nelle feci. L’asportazione endoscopica dei polipi ne impedisce la crescita e la eventuale trasformazione in cancro.

In cosa consiste una polipectomia endoscopica?

  • Con il termine “polipectomia endoscopica” si intende la resezione endoscopica delle lesioni colorettali, che può avvenire con tecniche diverse in base alla forma del polipo:
    Polipectomia per lesioni peduncolate (con una specie di “gambo” costituito da mucosa normale);
  • Mucosectomia per lesioni sessili, cioè a larga base di impianto, o piatte.

Esiste poi una tecnica avanzata di resezione, la cosiddetta “Dissezione Endoscopica Sottomucosa”, che si impiega in casi particolari.

Durante la colonscopia i polipi vanno ricercati accuratamente perché alcuni, se piccoli, possono non essere individuati con facilità. Per questo motivo una colonscopia di qualità deve prevedere una buona/eccellente toilette intestinale. In generale, maggiore è il tasso di identificazione dei polipi dell’endoscopista, minore è il rischio di cancro per il paziente.

Quasi tutti i polipi che vengono individuati possono essere asportati immediatamente durante la colonscopia. Polipi di grosse dimensioni (superiori ai 2-3 cm) o complessi per altre caratteristiche possono invece essere asportati durante una successiva colonscopia o inviati a Centri di riferimento. Le resezioni endoscopiche presentano un rischio di perforazione intestinale di circa l’1%, e un rischio del 2-10% di sanguinamento anche a distanza di giorni. Naturalmente l’esperienza dell’endoscopista gioca nella gestione delle resezioni e delle loro complicanze un ruolo non marginale.

Gastroenterologia a Roma