Priapismo: quando l’erezione è involontaria

Priapismo: quando l’erezione è involontaria

Editato da: Marta Buonomano il 02/09/2021

Il priapismo è un’erezione involontaria generalmente dolorosa. Da cosa è causata? Come si può curare? Risponde il Dott. Andrea Militello, esperto in Andrologia a Roma

Cos’è il priapismo e da cosa è causato?

Il priapismo è una condizione patologica caratterizzata da un’erezione involontaria e prolungata del pene, associata a sintomi dolorosi. La maggior parte degli specialisti considera il priapismo un’emergenza medica, in quanto questa patologia può causare infezioni, disfunzione sessuale o impotenza. A differenza di una normale erezione, che si verifica a seguito di una stimolazione sessuale o di uno stato di eccitazione, il priapismo si manifesta a causa di diverse condizioni che ostacolano il flusso del sangue o il drenaggio di quest’ultimo dal pene.
Tra le principali cause vi sono:

  • Condizioni mediche: anemia falciforme (una delle cause più frequenti), leucemia, tumore;
  • Traumi: trauma diretto al pene, al bacino o al perineo, lesioni del midollo spinale;
  • Farmaci (diversi farmaci possono infatti causare, come effetto collaterale, il priapismo): antidepressivi, antipsicotici, anticoagulanti, medicinali per combattere la disfunzione erettile, droghe illegali (cocaina, ecstasy, metanfetamine, cannabis).

Come riconoscere il priapismo

La condizione di priapismo è caratterizzata da un’erezione persistente. Oltre a questo sintomo principale, è possibile distinguere il priapismo in 3 categorie, ognuna con le proprie caratteristiche:

  • Priapismo ischemico: in cui il sangue non è in grado di lasciare il pene e causa l’erezione. È generalmente la categoria più comune e manifesta sintomi dolorosi. Viene considerato un’emergenza medica se l’erezione dura più di 4 ore;
  • Priapismo non ischemico: è una forma poco comune, caratterizzata da un flusso di sangue troppo elevato nel pene. In genere non provoca dolore e l’erezione è meno rigida rispetto a quella causata dal priapismo ischemico;
  • Priapismo intermittente: caratterizzato da un’erezione che si verifica ripetutamente ma in modo transitorio;
  • La diagnosi di questo disturbo si esegue mediante anamnesi ed esame fisico dei genitali. In seguito, potrebbe essere necessario eseguire alcuni test come esami del sangue, per misurare i valori di globuli bianchi, rossi, e piastrine; e la misurazione della quantità di O2 (ossigeno) ematico.

È possibile curarlo?

Il priapismo può essere curato in diversi modi, in base ai risultati delle analisi cliniche. Generalmente, si ricorre alla chirurgia come ultima scelta. I principali trattamenti sono:

  • Aspirazione: il sangue viene drenato dal pene
  • Terapia farmacologica: il paziente dovrà assumere un farmaco costrittore che agiste sui vasi sanguigni che portano il sangue nel pene (il farmaco viene iniettato nel pene nella zona dei corpi cavernosi)
  • Chirurgia: intervento con lo scopo di reindirizzare il sangue

Talvolta è indicata anche l’applicazione di ghiaccio attorno ai genitali. 

È bene intervenire tempestivamente in caso di priapismo, in quanto se l’erezione dura più di 4 ore potrebbe portare a disfunzione erettile o ischemia del pene.

Priapismo e prevenzione

Il priapismo o la sua recidiva si possono prevenire intervenendo sulle cause che lo hanno provocato (tanto fisiche quanto mediche o farmacologiche). Non è necessario interrompere l’assunzione di alcun farmaco fino a quando non verrà effettuata una visita medica.

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