Ptosi palpebrale: il problema delle palpebre cadenti

Ptosi palpebrale: il problema delle palpebre cadenti

Editato da: il 13/04/2024

La ptosi palpebrale consiste nell’abbassamento di una o di entrambe le palpebre. Il Prof. Giulio Bonavolontà, Oculista a Napoli esperto in Oftalmoplastica, ci parla di questa patologia

 

Cos’è la ptosi palpebrale?

Con ptosi palpebrale, o blefaroptosi, s’intende un abbassamento anomalo di una o di entrambe le palpebre superiori. Questo fa sì che la rima palpebrale, la fessura che separa la palpebra superiore e quella inferiore, sia ridotta o assente.

Ptosi palpebrale: le cause

La ptosi palpebrale può essere congenita, cioè presente fin dalla nascita, o acquisita.

Le cause possono essere diverse:

  • Ptosi neurogena: dovuta a un deficit dello stimolo nervoso nel muscolo elevatore della palpebra superiore.
  • Ptosi miogena: dovuta a diverse patologie (malformazioni, distrofia, traumi, etc.) che riducono la funzione del muscolo elevatore della palpebra. Quasi tutte le ptosi congenite appartengono a questa categoria.
  • Ptosi aponeurotica: dovuta a un difetto nell’aponeurosi, la parte fibrosa, del muscolo elevatore. Solitamente è legata all’età.
  • Ptosi meccanica: la palpebra non riesce a sollevarsi, a causa della presenza di masse o cicatrici.

La ptosi palpebrale nel bambino e nell’adulto

La ptosi palpebrale nel bambino potrebbe causare ambliopia (il famoso “occhio pigro”). Per tale motivo, è necessario intervenire il prima possibile.

Nell’adulto, la ptosi palpebrale può causare difficoltà nella vita quotidiana. Nei casi più gravi, alcuni pazienti hanno addirittura bisogno di sollevare le palpebre e mantenere gli occhi aperti con le dita.

Ptosi palpebrale: l’intervento chirurgico

Per risolvere la ptosi, è necessario ricorrere all’intervento chirurgico, che varia di tipologia in base al grado di funzione del muscolo elevatore e al grado di ptosi. È consigliato rivolgersi ad un esperto in Oftalmoplastica.

Se la funzionalità della palpebra è buona, si esegue un intervento di rinforzo del muscolo elevatore palpebrale; se la funzionalità è scarsa, allora si opta per un intervento di sospensione della palpebra al muscolo frontale.

 

Editor Karin Mosca

Oculistica a Napoli