Scoliosi: i consigli per prevenirla

Scoliosi: i consigli per prevenirla

Editato da: il 13/04/2024

La scoliosi è un delle deformità più comuni della colonna vertebrale. Il Dott. Pasquale Cinnella, esperto in Ortopedia e Traumatologia a Torino, ci regala alcuni consigli su come prevenirne la progressione

È possibile prevenire la scoliosi?

Nell’80% dei casi, la scoliosi è idiopatica, cioè non è individuabile una causa sicura. Si sa, però, che è geneticamente determinata, il che spiega la familiarità.

Purtroppo, non è possibile prevenire l’instaurarsi di una scoliosi, ma è possibile effettuare una diagnosi ed un trattamento precoci per prevenirne la progressione.

Come si rallenta la progressione della scoliosi nei bambini e negli adolescenti?

La deformità scoliotica è, in genere, notata in ambito familiare, dal Pediatra o dal Medico dello Sport. Ciò che appare clinicamente più evidente è l’asimmetria di fianchi e spalle e il gibbo, la salienza del tronco dovuta alla torsione vertebrale.

Dopo aver diagnosticato una scoliosi, occorre decidere qual è il trattamento più opportuno ed efficace, in relazione alla gravità e alla tendenza al peggioramento (evolutività) delle curve:

  • Scoliosi sotto i 20°: può bastare la ginnastica posturale ed il monitoraggio periodico;
  • Scoliosi dai 20 ai 45°: possono essere indicati corsetti ortopedici, da portare in media per 18-20 ore al giorno fino alle fasi terminali dell’accrescimento scheletrico. Nelle forme più rigide, il corsetto è preceduto dalla correzione con busto gessato per 45-90 giorni.

La famiglia del bambino/adolescente con scoliosi deve rivolgersi ad un centro specializzato per le patologie della colonna, dove il piccolo paziente può essere indirizzato verso il giusto percorso terapeutico. Solo in questo modo si potrà influire positivamente sulla progressione della scoliosi e ridurre la probabilità di ricorrere all’intervento chirurgico.

Come si previene la scoliosi negli adulti?

Mentre negli adolescenti sono più sentite le conseguenze sul piano cosmetico e posturale, negli adulti un sintomo importante è rappresentato dal dolore alla colonna, dovuto al sovrapporsi di fenomeni degenerativi (artrosi, discopatie, stenosi del canale vertebrale) alla deformità della colonna.

La scoliosi in età adulta può presentarsi essenzialmente in due forme: la progressione di una scoliosi idiopatica dell’adolescenza; una deviazione del rachide che si instaura su una colonna precedentemente “dritta” (scoliosi “de novo”) a causa di fenomeni degenerativo-artrosici che avvengono in genere dopo i 45 anni.

Pur non essendoci delle cause specifiche che da sole spieghino l’instaurarsi delle scoliosi “de novo”, possiamo suggerire delle regole comportamentali in grado di ridurre questo rischio:

  1. Mantenere una buona tonicità dei muscoli antigravitari del tronco con esercizi fisici e/o un’attività sportiva armonica adatta all’età dei soggetti;
  2. Evitare il sovrappeso con una dieta equilibrata;
  3. Monitorare l’osteoporosi con un adeguato apporto di Calcio e Vitamina D attraverso la dieta e con un eventuale trattamento farmacologico se necessario.

Quando la scoliosi diventa sempre più grave ed il dolore alla colonna non più gestibile nonostante le cure mediche e riabilitative, può essere indicato l’intervento chirurgico, che in genere è più complesso che negli adolescenti. L’indicazione chirurgica deve essere vagliata alla luce di un bilancio tra rischio e beneficio che consideri l’età, le eventuali patologie associate, la qualità dell’osso e la complessità del gesto chirurgico programmato.


Editor Karin Mosca

Ortopedia e Traumatologia a Torino