Curare la sordità e le vertigini con la chirurgia

Curare la sordità e le vertigini con la chirurgia

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: Marta Buonomano il 13/04/2024

Le vertigini possono essere un sintomo di perdita dell'udito. Cosa bisogna fare in questi casi? Il nostro esperto in Otorinolaringoiatria ci parla dei possibili trattamenti per le vertigini e di cosa fare quando la sordità è causata da otosclerosi

Vertigini: cosa sono e come si manifestano?

Esistono molti tipi di vertigini, ma i più comuni sono quelli causati dall’orecchio, in particolare dalla Malattia di Menière. I principali sintomi di questa patologia sono vertigini rotatorie, talvolta accompagnate da vomito o nausea, acufeni e perdita dell’udito momentanea. Questi episodi si possono presentare in maniera violenta ed invalidante per il paziente.

Come comportarsi in caso di vertigini?

Inizialmente si dovrà seguire una terapia medica indicata dallo specialista, ma molti pazienti non ottengono risultati soddisfacenti e per questo motivo è necessario ricorrere all’intervento chirurgico. Le iniezioni di cortisonici nell’orecchio possono alleviare i sintomi ma difficilmente permettono l’eliminazione completa delle vertigini. La stessa cosa accade anche per l’intervento di decompressione del sacco endolinfatico: per questo motivo esistono altri tipi di chirurgia, come la neurectomia vestibolare e la labirintectomia, in grado di offrire migliori risultati.

Neurectomia vestibolare come cura per le vertigini

Questo intervento prevede l’incisione del nervo vestibolare ed ha una percentuale di efficacia del 99% (per quanto raro, vi è comunque il rischio di perdere l’udito). È possibile eseguire la neurectomia vestibolare in pazienti sani, con l’udito compromesso ma non in maniera definitiva, tra i 60 e i 65 anni d’età.

Trattamento per le vertigini invalidanti: la labirintectomia

Per chi soffre invece di vertigini invalidanti e sordità, è possibile ricorrere alla labirintectomia, una chirurgia che prevede la distruzione del labirinto auricolare. Questo intervento comporta la perdita totale dell’udito nell’orecchio trattato.

Sordità e otosclerosi

Esistono molti tipi di sordità ma quello più comune è causato dall’otosclerosi, una malattia colpisce soprattutto le donne adulte e che comporta la perdita progressiva dell’udito, accompagnata da acufeni e vertigini sporadiche.
La perdita dell’udito può essere corretta con l’ausilio di un apparecchio acustico, ma l’evoluzione di questa patologia peggiora con il passare del tempo e non esistono terapie mediche risolutive oltre alla chirurgia, che ha una percentuale di efficacia del 99%.

Intervento chirurgico per l’otosclerosi

L’intervento chirurgico standard in caso di sordità dovuta ad otosclerosi si chiama stapedectomia e viene eseguita in anestesia locale con un laser microchirurgico. Questa procedura dura circa 15-20 minuti e prevede la rimozione parziale o totale della staffa e l’impianto di una protesi in modo da ricreare l’anatomia dell’orecchio e migliorare la funzione uditiva.

Otorinolaringoiatria