Tumore allo stomaco: questo (s)conosciuto

Tumore allo stomaco: questo (s)conosciuto

Editato da: Marta Buonomano il 08/10/2019

Il tumore allo stomaco è una neoplasia molto più comune di quello che si possa pensare. Il Dott. Vittorio Albino, esperto in Chirurgia Generale a Napoli, ci spiega come affrontarlo

Tumore allo stomaco: una malattia molto diffusa

Ragazza in un parco con la pancia scopertaL’adenocarcinoma gastrico è una neoplasia che colpisce l’area dell’apparato digerente responsabile della seconda fase della digestione: lo stomaco. Il tumore allo stomaco è caratterizzato dalla proliferazione incontrollata di cellule che, in genere, si creano nella mucosa ed è una patologia molto comune in tutto il mondo: secondo le stime vengono infatti diagnosticati oltre 22.000 nuovi casi ogni anno solamente negli USA.

Tumore allo stomaco: come si classifica?

L’adenocarcinoma gastrico può essere distale (se situato vicino al duodeno o al piloro) o prossimale (se si trova vicino all’esofago). A seconda dello stadio della malattia, è possibile distinguere il tumore in fase iniziale (early) o avanzata (advanced); mentre, basandosi sulle caratteristiche istologiche, si può classificare in intestinale o diffuso:

  • Tumore dello stomaco intestinale: questa neoplasia è la più frequente e si manifesta prevalentemente negli uomini. Associata a delle alterazioni dell’epitelio gastrico in epitelio intestinale, si presenta con delle formazioni simil-polipodi o come infiltrazione diffusa della parete delle viscere;
  • Tumore dello stomaco diffuso: questa neoplasia è meno frequente rispetto al tipo intestinale e può colpire sia uomini che donne. Ha origine nella mucosa gastrica e penetra in profondità nelle pareti dello stomaco, diffondendosi lateralmente e provocando ulcere. La caratteristica morfologica principale delle cellule di questa neoplasia è la forma simile ad un anello con una gemma incastonata.

Quali sono i soggetti più a rischio?

Essendo una patologia multifattoriale, non è possibile risalire ad un’unica causa scatenante. L’alimentazione, però, rappresenta un fattore di rischio molto importante: seguire una dieta ricca di grassi, amidi ed alimenti sotto sale o affumicati, come anche l’abuso di alcolici, può favorire la comparsa di questa neoplasia. Inoltre, anche il fumo di sigaretta aumenta il rischio di sviluppare un adenocarcinoma gastrico. Altri fattori predisponenti sono:

  • Predisposizione familiare
  • Helicobacter Pylori
  • AIDS
  • Diabete mellito
  • Ulcera peptica
  • Metaplasia intestinale

È possibile prevenire un adenocarcinoma gastrico?

Ragazza con la pancia scopertaNon essendo possibile risalire ad un’unica causa scatenante, è difficile prevenire il tumore allo stomaco. Ovviamente, seguire un’alimentazione sana (es. dieta mediterranea), interrompere il consumo di alcolici ed evitare il fumo di sigaretta possono avere degli effetti protettivi. Al momento, in Italia, non esistono programmi di screening sulla popolazione generale, vale a dire che non si consiglia alle persone che non presentano sintomi o che non rientrano nelle fasce ad alto rischio di sottoporsi ad esami di accertamento.

Come si può riconoscere un tumore allo stomaco?

Il tumore allo stomaco nelle fasi iniziali non presenta una sintomatologia specifica, per questo motivo i segni clinici possono essere scambiati con quelli di una gastrite o di un’ulcera peptica. I sintomi principali sono:

  • Bruciore di stomaco
  • Dispepsia
  • Dolore
  • Problemi di digestione
  • Sensazione di gonfiore o pienezza dopo i pasti
  • Vomito (talvolta con presenza di sangue)
  • Nausea
  • Presenza di sangue nelle feci
  • Difficoltà nella deglutizione
  • Calo ponderale importante

Come si formula la diagnosi?

Per poter formulare una diagnosi è necessario eseguire una gastroscopia, esame che consente di individuare la sede esatta della neoplasia e di prelevare dei frammenti di tessuto per eseguire un esame istologico. Una volta accertata la presenza di un tumore gastrico, il paziente dovrà sottoporsi ad ulteriori esami detti “di staging”, tra cui:

  • TC addome e torace con mezzo di contrasto, per analizzare l’eventuale presenza di metastasi;
  • Ecoendoscopia, per esaminare l’infiltrazione locale della neoplasia;
  • PET con 18 FDG per individuare la presenza di linfonodi a distanza.

È possibile curare un tumore allo stomaco?

Ragazza in un bosco che si tocca la panciaIl trattamento del tumore allo stomaco richiede un approccio multidisciplinare e dipende dallo stadio della malattia e dalle condizioni generali di salute del paziente. Se si è in presenza di una neoplasia in fase iniziale, è possibile eseguire un’asportazione per via endoscopica mediante una procedura chiamata “dissezione sottomucosa” che, se eseguita in modo radicale, non necessita di ulteriori trattamenti.

L’intervento chirurgico (open, laparoscopico o robotico) è la terapia di prima scelta sia in caso di early gastric cancer che per gli stadi più avanzati, può essere eventualmente associato a chemioterapia neoadiuvante e prevede la resezione totale o parziale dello stomaco. Quest’ultima ha come scopo quello di rimuovere solamente l’area colpita dal tumore ed i tessuti ad essa vicini ed è indicata generalmente in caso di tumori distali. L’asportazione totale invece rimuove non solo lo stomaco, ma anche una parte dell’esofago ed i linfonodi. Per consentire al paziente di mangiare, verrà creata un’anastomosi in modo da collegare lo stomaco residuo al piccolo intestino, in caso di resezione gastrica, oppure l'esofago al piccolo intestino, in caso di grastrectomia totale, cioè asportazione di tutto lo stomaco.

La chemioterapia, invece, prevede l’assunzione di farmaci in grado di eliminare in maniera selettiva le cellule tumorali e può essere di tipo neoadiuvante (da eseguire prima dell’intervento) o adiuvante (da effettuare in seguito all’operazione). I farmaci possono essere somministrati per via endovenosa o orale.

Chirurgia Generale a Napoli