Vertebroplastica percutanea: il rimedio contro le fratture vertebrali

Vertebroplastica percutanea: il rimedio contro le fratture vertebrali

Editato da: Antonietta Rizzotti il 05/10/2023

La vertebroplastica percutanea, una procedura interventistica nata in Francia negli anni ’80, è indicata per trattare le fratture vertebrali dolorose. Il Dott. Fabrizio Fasoli, esperto in Radiologia Intervenistica a Roma, ci spiega in cosa consiste.

Cos’è la vertebroplastica percutanea?

La vertebroplastica percutanea è una tecnica terapeutica mini-invasiva che appartiene alla branca della Radiologia Interventistica. Viene usata nel trattamento delle fratture vertebrali patologiche con l’iniezione, radiologicamente guidata, di un cemento osseo biocompatibile al materiale della vertebra.
Quest’ultimo va a riempire le aree delle vertebre fratturate al fine di eliminare il dolore vertebrale e prevenire eventuali futuri cedimenti vertebrali.

Perché si utilizza la vertebroplastica percutanea?

Questa procedura terapeutica ha l’obiettivo di ridurre il dolore vertebrale, nella maggior parte dei casi derivante da osteoporosi e metastasi vertebrali. La vertebroplastica percutanea consente al paziente di riacquistare la mobilità, smettere di indossare il busto, sospendere l’assunzione di farmaci e poter riconquistare una migliore qualità della vita.

Quali tipi di disturbi vertebrali possono essere trattati con la vertebroplastica percutanea?

Generalmente la vertebroplastica percutanea si rivolge a quei pazienti che accusano dolore provocato da fratture vertebrali. Le cause più comuni delle fratture sono le seguenti:

  • Osteoporosi
  • Metastasi vertebrali
  • Cisti ossea aneurismatica
  • Angioma sintomatico
  • Mieloma multiplo

Quanto dura l’intervento di vertebroplastica percutanea?

La durata dell’intervento di vertebroplastica percutanea è di circa 40 minuti, ma può variare a seconda della patologia di cui soffre il soggetto, del tipo di frattura e del numero di vertebre da trattare.

L’operazione viene effettuata in anestesia locale cutanea a livello del periostio, la membrana esterna che avvolge le vertebre. Dopo aver posizionato un ago sottile all’interno della vertebra, si procede all’iniezione del cemento osseo. Nella maggior parte dei casi la procedura viene eseguita in regime di Day hospital o con un solo giorno di ricovero.

Cosa succede dopo l’intervento?

La maggior parte dei pazienti che accusano queste tipologie di dolore sono affetti da continui disordini metabolici, spesso causati dall’osteoporosi. Per questo è di fondamentale importanza seguire il paziente anche nei giorni che seguono l’intervento al fine di monitorarne il profilo metabolico.

Durante la prima settimana che segue l’operazione occorre rimanere a riposo. È inoltre indispensabile eseguire un ciclo di fisioterapia posturale dopo circa un mese dalla procedura di vertebroplastica al fine di ripristinare il tono muscolare.

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