Vertigini: la miglior terapia è la diagnosi corretta

Vertigini: la miglior terapia è la diagnosi corretta

Editato da: Antonietta Rizzotti il 19/10/2023

Soffri di vertigini? Il primo passo per ridurre i sintomi è rivolgersi ad uno specialista, come afferma il nostro esperto in Otorinolaringoiatria a Milano

Vertigini: definizione

Il termine deriva dal latino “vertere”, ovvero ruotare, ed indica una falsa sensazione di movimento (la maggior parte delle volte di tipo rotatorio) di noi stessi (vertigine soggettiva) o dell’ambiente che ci circonda (vertigine oggettiva). Le vertigini si distinguono in periferiche e centrali.

Vertigini: sintomi

I sintomi legati alle vertigini possono essere molto variabili, proprio per questo motivo è essenziale l’esperienza dello specialista che, con un’attenta e approfondita anamnesi, potrà avere un quadro completo della sintomatologia. I sintomi possono variare da una crisi vertiginosa a lievi sensazioni di instabilità (dizziness). I sintomi segnalati più comunemente sono:

  • nausea
  • vomito
  • sudorazione marcata
  • emicrania
  • acufeni, ovvero fischi, pulsazioni, ronzii avvertiti dall’orecchio
  • ipoacusia, indebolimento dell’apparato uditivo dovuto a un danno o ad una degenerazione di uno o più componenti
  • senso di orecchio pieno

Per una corretta anamnesi lo specialista dovrà chiedere se questi sintomi sono associati ad altri che, apparentemente meno significativi, hanno un ruolo fondamentale per la diagnosi.

Diagnosi della vertigine

La vertigine può essere causata da disturbi vestibolari ma anche da malattie extravestibolari, quest’ultime da non sottovalutare. Un’anamnesi professionale si basa sui seguenti punti durante l’interrogatorio clinico:

  • tipo di disturbo (vertigine oggettiva, soggettiva)
  • durata di ogni singola crisi vertiginosa (secondi, minuti, ore)
  • fattori scatenanti/aggravanti della patologia (particolari movimenti della testa)
  • ulteriori sintomi associati alle crisi (acufeni, mal di testa, ecc.)

Cause delle vertigini

In primo luogo occorre tenere ben chiaro che il sistema dell’equilibrio del corpo umano è complesso e formato da molteplici strutture che regolano il rapporto corpo-spazio. Il sistema visivo, il cervelletto, alcune zone cerebrali e molte terminazioni nervose muscolari sono alcune di queste strutture che regolano il nostro equilibrio. Solo un organo ha una funzione ancora più importante: l’orecchio. Difatti, le strutture che si trovano al suo interno (labirinto membranoso) hanno infatti la capacità di registrare i movimenti del nostro corpo attraverso l’endolinfa. Considerata, quindi, la complessità del sistema deputato a gestire l’equilibrio, non sempre è facile risalire al fattore scatenante delle vertigini. A seconda dell’area colpita (zona cervicale o orecchio interno) si possono ipotizzare differenti cause come colpo di frusta, artrosi cervicali, labirintite o Malattia di Ménière. Tra le possibili cause quella sicuramente più accreditata è la malocclusione dentaria, ovvero la scorretta occlusione dei denti.

La cura delle vertigini

Il primo passo dell’iter terapeutico consiste sicuramente nel rivolgersi ad un esperto in questo tipo di problematica per poter indagare le cause e sottoporsi ad esami più accurati come:

  • radiografia della colonna cervicale
  • eco-doppler (in modo da valutare l’integrità delle arterie vertebrali, responsabili dell’irrorazione sanguigna dell’organo dell’equilibrio)
  • audiogramma (per analizzare il buon funzionamento uditivo) 
  • test di stimolazione del labirinto, ovvero un insieme di prove che cercano di individuare eventuali disfunzioni dell’orecchio interno

 

Una volta individuata la causa è possibile intervenire con una terapia personalizzata.
Se l’origine delle vertigini è localizzata nella cervicale, vengono utilizzate le tecniche per l’artrosi e alcuni esercizi appropriati per recuperare l’articolarità cervicale. Invece, quando si riscontra un colpo di frusta è opportuno anche rivolgersi ad un fisiatra e/o ad un ortopedico. Diverso e più complesso è il caso delle vertigini legate all’orecchio interno: in questo caso ci si affida ad una cura farmacologica per la labirintite (antibiotici o antivirali) e per la Malattia di Ménière (antistaminici e diuretici).

 

 

Editor: Valerio Bellio

Otorinolaringoiatria a Milano